E’ entrata nel mondo del cinema dalla porta principale, ovvero interpretando Serena ne Il capitale umano di Paolo Virzì. Un personaggio complesso, fatto di ombre e luci, dotato di cuore grande ma anima irrequieta. Una figlia complicata, forse troppo chiusa, una giovane donna che per amore arriva a sbagliare. Oppure no. Matilde Gioli s’è ritrovata nel mezzo di quell’esperienza quasi per caso; lei, studentessa universitaria, non immaginava un futuro d’attrice. Invece ci ha preso gusto e sta continuando. Senza frenesia, però. Somigliante ad Angelina Jolie ma priva dell’aria da bad girl della diva hollywoodiana, ha atteso che arrivasse un altro titolo adatto a lei. Ed è arrivato: Belli di papà, regia di Guido Chiesa, un cast composto da Diego Abatantuono, Francesco Facchinetti, Andrea Pisani, Antonio Catania e Francesco Di Raimondo.
Scritto dallo stesso Chiesa con Giovanni Bognetti, prodotto e distribuito da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film, il film è in fase di realizzazione: le riprese sono cominciate il 15 giugno in Puglia e andranno avanti per un totale di sei settimane facendo anche tappa nel Lazio. Diego Abatantuono interpreta un milionario padre di tre scapestrati, una femmina (Gioli) e due maschi (Andrea Pisani e Francesco Di Raimondo), che non concludono mai nulla e minacciano di dilapidare il patrimonio con la loro pigrizia fisica e mentale, con la negligenza, con la loro natura di ragazzi viziati. Il personaggio di Matilde, Chiara, fa coppia con quello interpretato da Facchinetti: “un coglione”, come lo definisce Vincenzo/Abatantuono. Che mira a impalmare la ragazza in modo da sistemarsi economicamente per tutta la vita. Lei non si rende conto di nulla, è troppo presa da se stessa e da una sorta di rabbia contro quel padre che da sempre le paga tutti i conti.
Il padre che un giorno disereda sia lei che i suoi fratelli, costringendoli così a fare una cosa impensabile: trovarsi un lavoro. Commedia di equivoci e comicità basata sul capovolgimento della propria condizione sociale, Belli di papà è davvero una bella sfida per la Gioli. Perché, dopo le due doti nell’interpretazione del dramma, è chiamata a far ridere il pubblico. Cosa ancora più difficile, si sa.
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