La notizia, già di per sé, ha un sapore amaro. Ma le coincidenze temporali peggiorano decisamente la situazione. A un giorno dall’uscita delle sale di Torno indietro e cambio vita, commedia dei fratelli Vanzina di cui è protagonista con Giulia Michelini, Raoul Bova si ritrova infatti nell’occhio del ciclone per presunti guai col fisco. E’ stato rinviato a giudizio per “dichiarazione fraudolenta mediante artifici”, un reato meno grave rispetto all’evasione fiscale ma che si traduce comunque nel rischio di reclusione (il periodo è compreso fra i 18 mesi e i 6 anni).
La decisione è stata presa dal gup di Roma, che ha disposto il processo per Bova, per la sorella Daniela e anche per l’ex moglie e procuratrice Chiara Giordano. La coppia si ricomporrà dunque in un’occasione tutt’altro che piacevole e per motivi assai distanti dalle questioni sentimentali. La prima udienza è fissata per il 21 settembre 2016 davanti al giudice monocratico, Bova ha perciò tutto il tempo per decidere in quale direzione andare. La vicenda va avanti ormai da diversi mesi, lui ha fatto anche il ricorso in Cassazione contro il sequestro preventivo di tre immobili (due a Roma e uno a Rieti) per un valore di circa un milione e mezzo di euro, disposto dal gip e Tribunale del Riesame. L’ha vinto. Eppure dovrà presentarsi ugualmente in Tribunale. Motivo? La documentazione presentata non è risultata sufficiente per evitare che ciò accadesse.
Secondo i magistrati, Bova avrebbe trasferito alcuni costi alla società che gestisce la sua immagine, la Sammarco Srl, tramite una sorta di gioco finanziario ovvero alcuni “escamotage” fra cui la simulazione della cessione di alcuni diritti sui film e la simulazione dell’esistenza del diritto a ottenere sgravi fiscali; avrebbe insomma tentato di eludere il fischio e pagare un’aliquota Uva più bassa rispetto al dovuto. Dinanzi a tale ricostruzione e alla relativa decisione, il suo legale Giuseppe Rossodivita si è detto “sbalordito”.
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