Forse la Disney pensava di fare cosa gradita; di certo non s’aspettava reazioni così accalorate… In senso negativo. Comunque, innanzi tutto bisogna attendere la conferma ufficiale. Perché se da una parte l’Hollywood Reporter fa sapere che, proprio grazie alla Disney, ci sarà un remake di Sister Act – Una Svitata in Abito da Suora, commedia cult del 1992 diretta da Emile Ardolino e interpretata da una Whoopi Goldberg assolutamente in stato di grazia, dall’altra la major statunitense non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche in proposito. Pare comunque che la nuova sceneggiatura sia stata affidata a Kirsten Smith e Karen McCullah (Ella Enchanted, Dieci Cose che Odio di Te e La Rivincita delle Bionde) e che la Goldberg non risulti coinvolta in questa nuova pellicola. Fatto, questo, che ha ulteriormente acceso gli animi. Anche quelli italiani.
I social netowrk, ancora una volta, sono perfette cartine al tornasole per quanto riguarda l’umore dell’opinione pubblica: “Se il remake di #SisterAct non è identico spiccicato all’originale, vi accoltello”, “Come rovinare un film della mia infanzia? Facendo un remake!”, “perché volete distruggere i ricordi della mia infanzia con i vostri pessimi remake? Perché ???”, “Ma quale remake? Che cosa gli passa nell’anticamera del cervello? COSA?! PATATINE?!”, “ma stiamo scherzando?! Solo Whoopi Goldberg può fare Sister Act, punto!”, “no vi prego è intoccabile quel film”, “La mia risposta è NO. MAI. Fermatevi finché siete in tempo”. Ecco, di simili commenti potremmo riportarne ancora tanti, tutti riuniti sotto l’hashtag #SisterAct. E non è una protesta relativa soltanto al Bel Paese, mettiamolo in chiaro. Anzi, per certi versi in America sono pure più arrabbiati. E a questo punto, in effetti, forse bisognerebbe farsi qualche domanda prima di mettere in campo chissà quale budget col rischio di vederlo in buona parte sprecato… Il pubblico è sovrano, no?
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