Non può esserci un’edizione del Festival di Cannes senza una pellicola che miri a creare scandalo innanzi tutto con l’arma del sesso. O della sessualità. Quest’anno il delicato compito è stato affidato a Love, nuova fatica del regista argentino Gaspar Noè (specializzato in racconti bollenti, e basti citare Irreversibile con Monica Belucci) presentata fuori concorso ieri, 21 maggio. Ebbene, le aspettative erano altissime. Come dimostrato dagli incassi astronomici di Cinquanta sfumature di grigio, in questo momento storico la gente è affamata di brividi caldi. Brividi che, però, non sono arrivati. Nonostante le numerose scene erotiche, per giunta in 3D. Ciò significa, in pratica, che gli organi genitali, l’eiaculazione, la masturbazione, le erezioni in primo piano, gli orgasmi tridimensionali non bastano a conquistare la critica e/o il pubblico.
E dire che sulla Croisette s’è creata una fila incredibile. Centinaia e centinaia di persone ansiose di partecipare alla proiezione (e non tutti sono riusciti a entrare), che però già dopo le prime scene hanno cominciato a palesare una certa insoddisfazione. Noia, persino. E anche il “momento clou”, quello che avrebbe dovuto avere un effetto destabilizzante e rivoluzionario, cioè lo sperma che sembra arrivare quasi sulla faccia dello spettatore, s’è sgonfiato come un palloncino privato dell’aria. Più di qualcuno, con ogni probabilità, ha avuto la tentazione di togliersi gli occhialini e andar via.
Ma cos’è Love? Un porno d’autore? Bah, non vien proprio da definirlo così. E non è neppure una storia d’amore particolarmente “vivace” ed elettrica, nonostante il regista l’abbia definita tale (“è un film sull’essere innamorati, raccontato dal punto di vista sessuale“). No, tutto ruota alle carni e agli istinti ad esse legati. La storia è esile come la sceneggiatura: Murphy, interpretato da Karl Glusman, è sposato con Omie (Klara Kristin) e ha pure una bambina ma non trova il modo per dimenticare l’unica donna che abbia mai amato con tutto se stesso, Electra (Aomi Muyock) e con la quale ha vissuto anche notevoli esperienze sessuali compreso un un menage a trois completato proprio dalla consorte. Murphy è praticamente ossessionato dalla sua ex, la cerca ovunque, la vuole con forza e intanto sullo schermo appaiono flashback dei loro incontri sessuali. Incontri che, però, vanno di pari passo con un sentimento autentico. “Più che nei miei film precedenti – ha dichiarato Noè – io devo il risultato all’audacia e alla fiducia di Aomi, Karl e Klara, che hanno giocosamente accettato di recitare i tre ruoli principali. Grazie al loro convincimento, al loro talento e al loro carisma, Love è riuscito cento volte meglio di quanto immaginassi“. Cannes non è d’accordo, però.
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