E’ stata una tiepida accoglienza quella di ieri, martedì 19 maggio, a Cannes per Sicario, il thriller diretto dal canadese Denise Villeneuve, scritto da Taylor Sheridan, prodotto dalla Lionsgate e con protagonista Benicio Del Toro. Il film in concorso alla manifestazione uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 17 settembre: dopo la proiezione la critica si è praticamente divisa, manifestando il proprio interesse con fischi e applausi. Ci sono molti elementi positivi in questa pellicola, purtroppo però non mancano quelli negativi. E’ la storia di un ufficiale di un ufficiale di Tucson in Arizona (interpretato da Del Toro) che viaggia insieme a dei mercenari oltre il confine del Messico per rintracciare un signore della droga.
“E’ una realtà che non viene trattata spesso in America – ha detto il regista durante la conferenza stampa – in tanti conoscono la violenza di quei posti, però nessuno parla. Tutto ciò è orribile, ma il silenzio è ancora peggio. Non me la sono sentita di non raccontare allora questa realtà. Sicario non parla del Messico, ma delle responsabilità degli Stati Uniti“. L’episodio messicano quindi diventa solo un pretesto per parlare dei problemi generali negli Stati Uniti e proprio per questo motivo sembra una trama già vista e rivista sul grande schermo. Nel mondo del cinema sono state proposte storie del genere e quindi il film non aggiunge quasi niente di nuovo a ciò che è stato già raccontato in passato.
Un film di sparatorie con fucili d’assalto ed inseguimenti mozzafiato, intrecciato sempre alle emozioni e ai sentimenti dei protagonisti. Il lungometraggio non dà molte risposte e quindi lascia tutti con dei dubbi: sembra proprio questo il limite più grande del racconto. I personaggi vengono descritti in maniera distaccata, senza scavare fino in fondo e in questo modo lo spettatore non riesce ad immergersi pienamente nella storia. “Sul set – ha aggiunto Del Toro – Villeneuve trasmetteva entusiasmo, spinto proprio dalla sua ricerca di autenticità. Nel confronto con i tanti film che ho realizzato, ambientati in quei luoghi, ha aggiunto qualcosa di nuovo con il mio personaggio, in cerca di vendetta, che non accetta mai le mezze misure. Tutto o niente, non prende prigionieri“. Effettivamente è proprio il suo personaggio ad essere in risalto, anche grazie ad un’interpretazione impeccabile. Gli altri attori Emily Blunt, Josh Brolin, Jon Bernthal e Victor Garber non sono da meno, ma Sheridan avrebbe potuto sviluppare meglio la sceneggiatura.
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