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Categorie: Eventi Festival di Cannes

Cannes, 10 minuti di applausi per Mia madre. E Nanni Moretti si commuove

Dopo Matteo Garrone con Il Racconto dei racconti, è toccato a Nanni Moretti mettersi a nudo in quel di Cannes. E il suo film, Mia madre (qua la recensione), ha superato la prova alla grande. Nella mattinata di ieri, 16 maggio, c’è stata la proiezione stampa. La fase, forse, che incute più timore perché i giornalisti sanno essere quasi spietati. E invece l’accoglienza è stata entusiasta, fatta di sonori applausi e commenti densi di approvazione. Poi, calato il sole, è giunto il momento dell’anteprima di gala. Moretti e i suoi attori – Marherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, la giovane Beatrice Mancini – sono stati salutati con dieci minuti di applausi. E a quel punto lui non è riuscito a trattenere le lacrime: troppo forte l’emozione. Troppo bello tutto quanto. Commosso anche il cast, logica conseguenza di un impatto fortissimo.

Questa, per Moretti, è la settima volta al Festival di Cannes. C’è stato con Ecce Bombo, ha vinto il Premio per la miglior regia con Caro Diario nel 1994 e la Palma d’oro con La stanza del figlio nel 2001. Nel 2012 ha presieduto la giuria. Gli piace l’aria che si respira là: “La differenza con l’Italia – ha spiegato – è che qui, nel vedere e nel giudicare, non ci sono interferenze che invece in Italia esistono. Non si pensa a misurare il tasso di simpatia o antipatia del regista, nè a calcolarne il livello di freddezza o di calore nei confronti dei giornalisti. Qui il mio film si vede e basta“. A Cannes, secondo Moretti, il cinema viene trattato nel modo giusto. Con un mix di attenzione, serietà e pure allegria.

Si dice contenta del fatto che ci siano tre titoli italiani in competizione e altri in varie sezione del Festival, ma ha una riserva: “La mia impressione è che questo sia ancora il risultato di iniziative individuali di registi e produttori mentre il clima in Italia intorno al cinema, sia come fenomeno industriale che artistico, è sempre molto distratto“. E intanto la Palma d’oro, per questo film che commuove e che si basa su componenti autobiografiche, appare ipotesi sempre più concreta.

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Redazione

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