Cannes 2015, Matteo Garrone supera la prova: 7 minuti di applausi al termine della premiere

Il mio è un film che un po’ spiazza, non te lo aspetti, specie da un italiano. All’inizio, mi rendo conto, non sai bene come relazionartici, ci vuole un po’ di tempo, devi metabolizzarlo. Più ti abbandoni, più ti lasci andare, più sarà facile emozionarsi, più ti irrigidisci in partenza più resterai esterno, lontano“: così Matteo Garrone ha commentato quei tiepidi applausi ottenuti durante la proiezione stampa del suo film, Il racconto dei racconti (qua la recensione). Primo dei tre titoli italiani in concorso al 68esimo Festival di Cannes, gli altri due sono Mia madre di Nanni Moretti e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino. Non si è fatto per nulla scoraggiare da quelle reazioni, Garrone. Sicuro di sé, della sua opera, del suo cast internazionale ovvero composto da Salma Hayek, Vincent Cassel, Alba Rohrwacher, Toby Jones, John C.Reilly. Tutti insieme, ieri 14 maggio, sono apparsi sul red carpet. Sorridenti, posati. Sulla stessa lunghezza d’onda. Fieri di aver dato vita a una pellicola diversa, coraggiosa, difficile, per certi versi visionaria. E in serata, le parole di Garrone hanno trovato conferma. La prova più importante, quella strettamente legata all’umore del pubblico, è stata superata.

Sette minuti di applausi – anche di più – hanno sprigionato energie e consensi in serata, al termine della premiere durante la quale gli attori si sono uniti al pubblico. Applausi ma anche risate: connubio perfetto e anelato. Perché Il racconto dei racconti è pure questo, è anche leggerezza e ironia. E’ un mondo fantastico, sono costumi di gran fattura, sono ambienti e ambientazioni che arrivano da un tempo lontano (siamo nel Seicento). L’ispirazione va ricercata ne Lo cunto de li cunti, raccolta di fiabe scritte in dialetto napoletano da Giambattista Basile. E’ il primo film girato da Garrone in lingue inglese nonché la sua prima esperienza con questo genere.

Dieci vecchiette raccontano le favole magiche nell’arco di cinque giornate e lo spettatore le vede materializzarsi sul grande schermo; Cassel, per esempio, interpreta un re erotomane che in nessun modo riesce a placare il proprio desiderio. Ma è soddisfatto, Garrone, di quanto accaduto finora a Cannes? Beh, lui appare riservato come sempre. Difficile indovinare in modo preciso i suoi stati d’animo. Ma una cosa è certa: ciò che gli interessa di più è la reazione nelle sale. Il racconto dei racconti è uscito ieri e Matteo aspetta di vedere i risultati alla fine di questo primo weekend di programmazione. Il suo auspicio? Che la gente si lasci “intrattenere”, nel senso letterale del termine. Che rida, si emozioni, abbia una reazione. Positiva, naturalmente.

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