Una grande famiglia 3, Simone Coppo: “Jamal ha una grande responsabilità politica”

E’ uno fra i nuovi volti di Una grande famiglia 3 e già si è guadagnato la stima dei telespettatori: merito del suo aspetto esotico, degli occhi che inchiodano, di un talento che si vede e si dente. Parliamo dell’attore astigiano Simone Coppo, che nell’ormai nota serie Rai interpreta Jamal, giovane musulmano di origini egiziane con un passato burrascoso (fra l’altro è stato coinvolto in una rapina), che sembra trovare finalmente l’equilibrio quando Raoul (Giorgio Marchesi) decide di metterlo sotto la propria “ala” dopo averlo visto all’opera nel maneggio, mandato là per un percorso di reinserimento sociale, e Valentina s’innamora – ricambiata – di lui. Pur avendo soltanto 23 anni, Coppo è davvero un tipo con la testa sulle spalle. Maturo, posato, concentrato. Ha accettato la parte di Jamal perché “aveva qualcosa da raccontare – racconta in un’intervista a Vanity Fair – specie in un periodo come questo dove l’islamismo viene percepito come una minaccia“.

Jamal è diviso fra bene e male, diventa protagonista di una parabola evolutiva e Coppo sente parecchio la “responsabilità politica, non tanto nel senso di partito, quanto nel senso greco del termine” del suo personaggio: “ci sono 5 milioni di italiani – spiega – che guardano la fiction e si troveranno, con molta probabilità, un Jamal per strada il giorno dopo. È un personaggio che porta dentro di sé una tematica di discriminazione razziale e religiosa vecchia quanto il mondo e ho cercato con tutte le mie forze di prepararmi al meglio“. Ha letto il Corano, ha addirittura imparato delle preghiere a memoria e studiato gli elementi base della lingua araba.

Ma lui, Coppo, che rapporto ha invece con la religione? “Quello che ho notato studiando le varie religioni – risponde – è che si parla sempre di sentieri diversi che arrivano tutti alla stessa vetta. Credere intensamente e identificarsi fortemente in un ideale o in un punto di vista è quello che permette all’uomo di conoscere gli altri oltre che se stesso, almeno per me“. Tornando a Jamal, oltre alla religione un ruolo importante assume l’amore tramite la storia con Valentina: “È un ragazzo che si trova in una situazione difficile, vittima di una sorta di rossomalpelismo che sembra dire: tu sei immigrato e quindi sei cattivo. Grazie all’amore per Valentina riesce a rivedersi, ma il mondo ricalca la mano e viene accusato ingiustamente: vedremo come andrà a finire“.

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