Leonardo Pieraccioni è all’opera. Sta ultimando il cast della sua nuova commedia, Il professor Cenerentolo, e come è ormai sua abitudine fornisce aggiornamenti tramite i social network: quando si dice stare al passo coi tempi. Nel momento in cui scriviamo si trova a Roma. Ha confermato che la protagonista femminile sarà Laura Chiatti, “un’attrice che mi piace molto, sono diversi anni che speravo di lavorare con lei: è brava, bella, simpatica e nella vita di tutti i giorni non si piglia troppo sul serio il che non guasta mai“. Fa sapere che “tutta la masnada di amici e parenti che mi chiede sempre di fare qualcosa quest’anno sarà accontentata“, dunque si prevedono diversi ruoli minori con lo scopo di dare un tocco in più nel raggiungimento del risultato finale. E Massimo Ceccherini? Risponderà all’appello?
“‘Il professor Cenerentolo – spiega il regista toscano – è anche una storia di balordi, per cui per chi si chiedesse ‘ma Ceccherini ci sarà?’ si è già risposto“. L’equazione è la seguente: anche Ceccherini è un “balordo” (in senso buono, naturalmente) e dunque sì, ci sarà. Le riprese del film cominceranno a giugno e Pieraccioni appare soddisfatti dei risultati finora conseguiti: “Forse – riflette – è così tutte le volte, però mi sembra che quest’anno sia ancora più ricco di attori e attrici molto forti. Ho avuto – e per alcuni ruoli ce l’ho ancora – l’imbarazzo della scelta“. Chissà su chi cadranno le sue ultime scelte…
Pieraccioni firma anche la sceneggiatura insieme all’amico e collega Giovanni Veronesi, dunque il loro sodalizio si rinnova; a loro si aggiunge pure Domenico Costanzo. Per quanto riguarda la trama, alla Chiatti tocca il ruolo di un’animatrice in un villaggio turistico che prende una sbandata per “un grullo di cinquanta anni”, ovvero lo stesso Leonardo. Non ci saranno super bellone, super sventole, ormai la loro presenza risulterebbe una forzatura e Leonardo lo sa bene: “Le ho sotterrate tutte – ha ironizzato qualche mese fa durante un’intervista al Corriere della Sera – in giardino. Una battutaccia. Ma erano modelle che a tutto pensavano fuorché a fare un film. Non particolarmente talentuose ma radicate nell’immaginario. Era quello che volevo: lo sconvolgimento visivo rispetto all’omino normale che impersonavo. Una formula finita, bisogna rispettare i limiti anagrafici“. Piuttosto alcune scene saranno girate in un carcere e “sarà lì che saranno tutti convocati e sarà li che tutti verranno lasciati anche a riprese ultimate“. Mai prendersi sul serio, già…
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