Beh, questa non è una bella notizia per tutti coloro che hanno pagato il biglietto. Per tutti coloro che hanno fatto la fila per assistere alla trasposizione cinematografica del bestseller erotico di E.L. James 50 Sfumature di grigio (e si ricordi che, al primo aprile, l’incasso era pari a quasi 600 milioni di dollari in tutto il mondo), per tutti coloro che sono arrivati a masturbarsi nelle sale cinematografiche, hanno perso totalmente il controllo del proprio corpo oppure, e comunque, provato brividi lungo la schiena (ma non solo). Perché il cinema è finzione, certo, ma a volte non si mette in conto che la tecnologia possa arrivare a rendere possibile… L’impensabile. Insomma, tutto questo per dire che, nonostante le numerose scene hot, i protagonisti Jamie Dornan e Dakota Jonson non erano affatto nudi. Tant’è.
I genitali, le parti intimi, persino i peli pubici dei due calienti protagonisti sono stati riprodotti tramite l’uso di computer. Ricreati in digitale. E non si tratta di un rumor oppure di un’ipotesi, eh. L’ha confermato infatti il direttore della fotografia Seamus McGarvey, nel corso di un’intervista, confessando al contempo che per questo film si è ritrovato a fare cose che lui stesso non avrebbe mai immaginato. E ha spiegato pure i motivi: “Abbiamo protetto gli attori. Jamie aveva una protezione sul pene. Dakota aveva una specie di cerotto sulla sua zona pubica e attorno al suo intero corpo. In post produzione ci siamo trovati nella curiosa situazione di dover aggiungere dei peli pubici. Certo, non è stato il punto più alto della mia carriera ma di certo è stato il punto più surreale“. Evviva la sincerità. E non finisce mica qua.
Già, perché sempre il buon Seamus ha ammesso che il fondoschiena di Anastasia non era quello della Johnson bensì di una controfigura: “Ho avuto il piacere di fare un casting per un sedere non tatuato. Scenario surreale numero due“. Ma non avrebbe fatto meglio a tenere la bocca chiusa?
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