E’ uscito ieri, giovedì 23 aprile, nelle sale cinematografiche italiane Adaline – L’eterna giovinezza (guarda il poster ufficiale su Velvet Cinema), la nuova commedia di Lee Toland Krieger con protagonista Blacke Lively e con Harrison Ford, Michiel Huisman, Kathy Baker, Ellen Burstyn, Amanda Crew e Richard Harmon. La storia inizia in una fredda notte del 1935 quando la ventinovenne Adaline Bowman rimane vittima di un grave incidente stradale che però non mette in pericolo la sua vita. Anzi. La rende immortale. Adaline smette così di invecchiare, mentre i suoi amici vanno incontro al normale avanzamento dell’età fino alla morte. Questo strano avvenimento le permette di vivere in diverse epoche, dalla Prima e Seconda guerra mondiale sino agli eventi più recenti. A causa di questo “dono” però è costretta a cambiare continuamente identità e luogo in cui stare.
Ovviamente ciò incide con la sua vita sociale, vista l’impossibilità di instaurare legami con altre persone, oltre a quello con la figlia che è l’unica ad essere a conoscenza del segreto. Solo l’incontro con l’affascinante Ellis Jones le fa cambiare idea. L’amore per il ragazzo la porterà a dirgli tutta la verità? La trama è un misto tra i racconti fiabeschi e pellicole come Il curioso caso di Benjamin Button. L’eterna giovinezza è quello che tutti sognano, specialmente in un mondo in cui la bellezza sembra essere al primo posto. Ci sono però i lati negativi, proprio come quello del problema degli affetti. Per esempio la figlia di Adaline invecchia giorno dopo giorno davanti agli occhi della madre senza che lei possa fare nulla. Come si può vivere così? Questo tema è stato ripreso anche nei film dedicati a Captain America (nonché nel recente Avengers: Age of Ultron, leggi la recensione di Velvet Cinema), visto che Steve Rogers (Chris Evans) resta ibernato per quasi settant’anni e quando torna alla vita normale vede la sua amata Peggy Carter (Hayley Atwell) morire. Un dolore che lo accompagnerà per tutta la vita.
Così Adaline non può affezionarsi a nessuno. Deve mantenere il suo segreto. L’amore però è il sentimento più grande e non si può combattere. La Lively interpreta meravigliosamente questo ruolo, dando una grande prova di recitazione. Per tutta la durata del film è impossibile toglierle gli occhi di dosso. E non solo per la bellezza incantevole, ma soprattutto per la sua interpretazione. Qualche pecca però la troviamo nella sceneggiatura: la prima parte è più comica, mentre la seconda più drammatica. Forse il regista avrebbe dovuto puntare solo su uno dei due registri. In questo modo ha dato più importanza ad uno, lasciando l’altro con qualche imperfezione. Con il passare dei minuti la sceneggiatura scade un po’ nella banalità, con una narrazione lineare, ma a tratti noiosa. L’happy ending però è assicurato. Chi ha la lacrima facile potrebbe commuoversi davvero.
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