A vederlo così, con quei ricci che incorniciano un viso gentile, vien difficile immaginare Alessandro Tersigni nel ruolo di un uomo assetato di potere, guidato dall’ambizione, pronto (forse) anche a scendere a compromessi. Ma questo è il primo impatto. Perché poi, a guardarlo bene, si capisce che questo ragazzo può indossare facce assai diverse. Può usare il suo sguardo blu – blu scuro – secondo declinazioni anche del tutto opposte. E allora, signore e signori, preparatevi perché dal prossimo 20 marzo si chiamerà Massimo Camerana e sarà uno fra i nuovi personaggi de Le tre rose di Eva 3. Nipote del temibile Ruggero Camerana (Luca Ward), e si ricordi che buon sangue non mente.
Arriva a Villalba insieme a suo fratello Lorenzo, che ha invece le sembianze di Giuseppe Russo. Entrambi sono determinati ad affiancare Camerana nella gestione dell’enorme possedimento e patrimonio, per poi un giorno sostituirlo in tutto; mentre Lorenzo è però troppo istintivo, fa spesso ricorso alla forza fisica ed è mosso da un arrivismo spiccio, da bullo di periferia, Massimo sa usare la propria intelligenza in modo decisamente strategico. E’ furbo, costante, paziente. Mira molto in alto. Focalizza il suo obiettivo e poi opera senza sosta per raggiungerlo. Nessun punto debole, dunque? Somiglia sotto molti punti di vista allo zio, che in pratica è il suo modello, ma lo zio qualche tallone d’Achille ce l’ha…
In che modo il suo personaggio entra in scena?
Massimo è un avvocato. Viene chiamato dallo zio, che gli affida l’amministrazione della vigna dal punto di vista legale: una chiamata che lui aspettava da tanto tempo, un’occasione per dar sfogo alla sua intraprendenza e forma alle sue ambizioni.
Possiamo definirlo un “cattivo”?
Lui aspira a diventare potente. I potenti sono anche cattivi (ridacchia, ndr)?
Massimo mette al primo posto gli affari e le sue ambizioni, dicevamo. Fino a quando incontra Tessa, personaggio “storico” interpretato da Giorgia Wurth…
La vede nel suo bar ed è una sorta di colpo di fulmine. Resta colpito dalla sua bellezza, dalla sua personalità, dal suo saper essere estremamente sensuale.
Tessa, però, vive ancora una storia con Ruggero, fatta di attrazione e timore ma comunque molto intensa. Il nipote andrà contro quello zio che stima tanto e che per certi versi vuole emulare?
Massimo nutre massimo rispetto per Ruggero e per le sue cose. E Tessa, per Ruggero, è soltanto una delle sue “cose”. La vicenda avrà sviluppi complessi, fatti di colpi di scena e tinte forti.
Perché hai fatto il provino per Le tre rose di Eva?
Perché la storia mi piaceva e mi piaceva lo sviluppo dei vari personaggi. E’ un buon prodotto, che riesce ad appassionare parecchie persone. E questa stagione credo abbia un guizzo in più.
La storia appassiona parecchie persone, è vero. Quale il motivo, secondo te?
I motivi sono diversi. Credo funzioni molto la capacità di restare aderenti alla realtà e allo stesso tempo uscirne fuori: è un abile gioco di equilibri. Un altro punto di forza è senza dubbio la sceneggiatura, cui viene dedicata estrema cura.
Negli ultimi anni la fiction italiana è cresciuta e sta vivendo una sorta di riscossa: riuscirà a raggiungere la qualità delle serie americane?
Senza dubbio il livello della fiction italiana è aumentato, ci sono stati miglioramenti nelle storie e nella scritture. Sono più belle e intriganti. Per quanto riguarda il paragone con le serie statunitensi, beh… Noi abbiamo comunque il nostro stile, perché “imitare” gli americani (sorride, ndr)? Sotto certi punti di vista, qualitativamente siamo già quasi alla pari. E non si dimentichi che quelle costano molto, molto di più.
Sei contento del percorso che hai fatto finora?
Molto contento. Ho fatto i passi giusti anche grazie alle persone che mi hanno aiutato a scegliere, in primis il mio agente. Sono riuscito a procedere senza fretta, valutando bene e mettendoci sempre cuore e passione. Credo che il vero obiettivo sia crescere e non “arrivare”, almeno per quanto mi riguarda. E sto crescendo.
… Lo studio prima di tutto?
Lo studio, certo. Prepararsi bene per ogni provino. E poi un pizzico di fortuna ci vuole, impossibile negarlo. Ma d’altra parte, la fortuna aiuta gli audaci no? Il segreto è crederci sempre, ne sono convinto. Crederci fino in fondo e dal profondo, con la massima convinzione e concentrazione possibile. Se ci mettiamo in testa qualcosa, alla fine la otteniamo. Come diceva Oscar Wilde? Attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo!
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