Strana vicenda, quella che vede protagonista Paolo Villaggio. Il 13 marzo diverse agenzie di stampa hanno diffuso la notizia relativa al suo ricovero presso l’ospedale di Roma – reparto di Cardiologia diretto dal professor Antonio Rebuzzi, per l’esattezza – in seguito a un improvviso malore. L’attore genovese, che lo scorso 30 dicembre ha compiuto 82 anni, sarebbe stato sottoposto a una coronografia a causa della pressione molto alta e per allontanare l’inevitabile sospetto di infarto; i sanitari avrebbero fatto sapere che era vigile e cosciente ma preferito farlo restare in ospedale perché riposasse e per monitorare il suo stato di salute. Adesso lo stesso Villaggio smentisce tutto seccamente e con un chiaro fastidio.
“Ho solo accompagnato un mio amico – dichiara il celebre interprete del ragionier Fantozzi – a fare un elettrocardiogramma. Sono a casa e non ho avuto alcun problema di salute. Queste notizie false che vengono diffuse sono solo un enorme danno per il mio lavoro“. Strana vicenda, sì. I dottori, dunque, avrebbero mentito? Le agenzie di stampa nazionali avrebbero messo in giro una bufala? Ma a che pro? Vien da supporre che Villaggio stia piuttosto tentando di difendere la propria privacy e far tacere le voci sul suo conto. Cosa che, comunque, sarebbe comprensibile.
E a questo punto la memoria torna indietro fino al dicembre 2013, quando l’attore fu ricoverato, sempre a Roma, al pronto soccorso del Policlinico Umberto I e decise di lasciare la struttura dopo una breve visita: “Trovo davvero brutto – protestò allora la figlia Elisabetta – che qualcuno, non credo i medici che hanno il segreto professionale, prenda e chiami i media“. E’ successa la stessa cosa anche stavolta?
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