Elena Sofia Ricci è una delle attrici più amate del piccolo e del grande schermo: a breve sarà al cinema nei panni di Olga per il nuovo film di Giorgia Farina dal titolo Ho ucciso Napoleone e poi tornerà davanti la macchina da presa per la quarta stagione di Che Dio ci aiuti nelle vesti del tanto amato personaggio suor Angela. Le sorprese però per l’attrice toscana non sono finite qui: Elena infatti ha un sogno nel cassetto. O meglio, questo sogno sta per diventare realtà: ha scritto un soggetto cinematografico che ora si trova nelle mani di un regista. “Ho ripreso un mio racconto – ha confidato in un’intervista a Il Messaggero – perché mi ero resa conto che era di un’attualità sconcertante. L’ho rivisitato e ora è nelle mani di un regista. Non mi chieda chi: sono scaramantica“.
La Ricci fin da piccola sapeva che la sua vita sarebbe stata in vetrina, su un set, su un palcoscenico o alla radio. Anche quello è un modo di narrare. Mastroianni per esempio diceva che fare l’attore è come scrivere sull’acqua. Lei l’ha fatto, nero su bianco. L’animo umano l’affascina a tal punto che ha sentito l’esigenza di raccontarlo. L’attrice poi è una grande appassionata di psichiatria, così tanto che quando entra in libreria può anche comprare dieci romanzi, ma poi viene risucchiata dal reparto della psicanalisi. Quando la scorsa estate ha letto in un giornale di cronaca nera dell’infermiera che in preda alla sindrome di Münchhausen per procura ha tentato di uccidere il figlio di quattro anni a momenti cadeva dal divano: “Quella storia la conoscevo – ha continuato – l’avevo già scritta. Personaggi, luoghi, modalità diversi, ma stessa patologia. Così ho ripreso il racconto“.
Elena comunque non vuole assolutamente mettersi dietro la macchina da presa. Anzi. Vorrebbe interpretare proprio il personaggio principale: “Non ho velleità registiche – ha concluso – Sto partecipando alla sceneggiatura e non nego che mi piacerebbe interpretarlo”.
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