Arriverà nelle sale cinematografiche italiane domani, giovedì 19 febbraio, Il settimo figlio, nuova pellicola diretta dal premio Oscar russo Sergei Bodrov (Mongol, Nomad – The Warrior) e con protagonista Julianne Moore. E’ un film fantasy dalla genesi travagliata, infatti le riprese sono finite nel 2012, ma poi ci sono stati una serie di slittamenti a causa del “divorzio” tra Warner Bros e Legendary Pictures che ha causato il riassestamento delle distribuzioni di alcuni lungometraggi a cui avevano lavorato insieme. Uno di questi è proprio Il settimo figlio. Nel cast troviamo anche Jeff Bridges, Ben Barnes, Kit Harington, Alicia Vikander, Olivia Williams, Antje Traue e Djimon Hounsou. Ci troviamo in un passato lontano in cui la guerra tra l’umanità e gli esseri soprannaturali viene riaccesa da alcune forze diaboliche.
Il mago Gregory (interpretato da Bridges) è l’ultimo cavaliere discendente di un ordine mistico di guerrieri che centinaia di anni prima ha imprigionato la strega Malkin (la Moore). Quando quest’ultima riesce a liberarsi, la vendetta è servita. Allora lei chiama a raccolta i suoi vecchi seguaci, mentre lui ha il supporto dell’apprendista Thomas Ward (Barnes) che viene considerato l’Eletto, ovvero il Settimo Figlio. Insomma ci ritroviamo in mezzo a storie di maghi, apprendiste e streghe. No, non stiamo parlando de Il signore degli anelli, anche se la pellicola si colloca proprio in questo filone come anche Hunger Games e Divergent. Forse è proprio questo Oltreoceano è stato un vero e proprio fiasco. Si prospetta lo stesso risultato anche per quanto riguarda il nostro Paese.
L’interpretazione degli attori è impeccabile, anche perché con un cast di questo livello sarebbe stato impossibile pensare il contrario. E’ proprio tutta la struttura della pellicola a mancare. Gli interpreti influenzano per una buona parte la riuscita di una pellicola, ma se mancano le basi il successo diventa un vero e proprio miraggio. Come in questo caso. E non solo. Anche la Moore e compagni in questo modo ne risentono. La trasposizione cinematografica de L’apprendista del mago di Joseph Delaney ad opera degli sceneggiatori Matt Greenberg, Charles Leavitt e Steve Knight risulta pesante e noiosa. Forse sarebbe stato meglio lasciare questo film in cantina.
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