Dopo 5 settimane, sono terminate ieri – 6 febbraio – le riprese di Uno per tutti, film che segna il ritorno alla regia di Mimmo Calopresti dopo ben sette anni di assenza. Tratto dall’omonimo romanzo di Gaetano Savatteri, è un noir ambientato in una Trieste affascinante ma anche oscura. Il racconto ruota intorno a tre amici (un noto imprenditore e padre di un presunto omicida, un poliziotto e un medico calabrese che ritorna al Nord) perseguitati dal ricordo di un evento tragico risalente alla loro infanzia. Un evento che li ha segnati per sempre. Gil, il leader di questo piccolo gruppo, decide di riunire gli altri componenti per la resa dei conti.
“Il senso di responsabilità – – spiega il regista – è il tema centrale di questo mio film. Quel momento ha cambiato le loro esistenze e probabilmente li ha legati per sempre. Ho ambientato la vicenda raccontata nel romanzo di Gaetano Savatteri a Trieste, una città che insieme al grande fascino del passato mantiene ancora una struttura industriale, che la rende operosa e ricca di contraddizioni: un paesaggio sentimentale dell’infanzia, quindi il luogo adatto per un racconto tra passato e presente“.
I tre amici sono interpretati da Giorgio Panariello, Thomas Trabacchi e Fabrizio Ferracane; a loro si unisce Isabella Ferrari. Il film è prodotto da Gianluca Curti per Minerva Pictures Group con Rai Cinema e realizzato con il sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali e dalla Friuli Venezia Giulia Film Commission. E’ il frutto di un lavoro molto lungo e intenso. Inizialmente Calopresti aveva pensato di realizzare le riprese a Torino, città in cui è cresciuto e che già ha fatto da sfondo ad altre sue opere. Poi, però, ha cambiato idea strada facendo. Ma di certo la traccia che da sempre lo contraddistingue, e che riconduce alla sua storia di figlio di emigrati calabresi, sarà netta anche stavolta.
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