La distribuzione di Fury, il film di David Ayer con protagonisti Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña e Jon Bernthal, ha una storia davvero travagliata. Sarebbe dovuto uscire in Italia lo scorso 29 gennaio. Per le strade delle città apparivano già i manifesti. E invece niente da fare. La pellicola non è arrivata nelle sale cinematografiche del nostro Paese. Perché? La casa di produzione e distribuzione fotografica Moviemax (fondata da Rudolph Gentile e Marco Dell’Utri nel 2002) è fallita proprio qualche giorno prima l’uscita del lungometraggio. Lo scorso 10 febbraio il Tribunale di Milano l’ha dichiarato a causa dell’arresto dell’ex vicepresidente Corrado Coen per aggiotaggio.
A questo punto il dubbio viene: Fury sarà mai nelle nostre sale? A quanto pare i curatori fallimentari della Moviemax (che ha portato nello Stivale progetti cinematografici diventati cult come Donnie Darko del 2001 e film apprezzati italiani come Piano 17 del 2005, Nero bifamiliare del 2007, Come non detto del 2012) attendono offerte entro il 10 febbraio per l’acquisto dei diritti del film. Il futuro è incerto. Ma anche il passato non è stato dei migliori. Quando qualche mese fa c’è stato l’attacco hacker ai danni della Sony, una delle pellicole ad essere diffuse sul web è stata proprio questa. La storia è ambientata nell’Europa della fine della Seconda Guerra Mondiale e per la precisione nell’aprile del 1945. Cinque soldati americani guidati da Wardaddy (Pitt) danno la caccia con il loro carrarmato ad una divisione tedesca per cercare di uccidere gli ultimi seguaci di Hitler ancora in vita.
“In inferiorità numerica – si legge nella sinossi – e con minor potenza di fuoco, Wardaddy e i suoi uomini devono affrontare forze schiaccianti nel loro eroico tentativo di colpire il cuore della Germania nazista”. Il film ha incassato oltre duecento milioni di euro in tutto il mondo: che risultati avrebbe in Italia? Sono tutti curiosi.
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