E voilà: tempo di sbarcare nelle sale, Maccio Capatonda ha raggiunto già un record. Italiano medio, film che segna il suo esordio sul grande schermo – nelle doppie vesti di regista e protagonista (qua la nostra recensione), è uscito ieri 29 gennaio, distribuito da Medusa in 301 sale, e nel giro di ventiquattr’ore ha totalizzato 317.547 euro con una media copia pari a 1.024 euro. Si tratta dell’incasso più alto fra quelli italiani dell’ultimo anno nel primo giorno di programmazione non festivo (subito dopo, in tale classifica, troviamo Sotto una buona stella con 251.387 euro). Ovvio che, a questo punto, dal weekend si aspettano davvero grandi cose. Anzi, grandi numeri. Ma perché gli abitanti del Bel Paese sono così attratti dall’opera del buon Maccio? Due i motivi principali.
Prima di tutto perché, coi suoi finti trailer, ha fatto un bel po’ di proseliti. E il film nasce proprio da uno di questi video cult. Secondariamente perché Capatonda sa descrivere la gente comune con maestria e ironia, mettendola dinanzi a una sorta di specchio e al contempo aiutandola a sdrammatizzare sui difetti e sulle debolezze. Lui vede “i perdenti – spiega a Il fatto quotidiano – e i vincenti. La mia opinione è che alla fine siamo un po’ tutti perdenti. Mi piace raccontare i poveri disgraziati, rendono di più. Mi piace raccontare i problemi, forse perché ne ho molti anche io“. Diciamolo: Maccio Capatonda è il regista della porta accanto. Non può che piacere e risultare empatico proprio per la sua “vicinanza” al grande pubblico.
In molti già lo paragonano a Checco Zalone, tuttavia Maccio si schermisce e ammette di essere intimorito da tale accostamento “soprattutto perché dal punto di vista dell’incasso è irraggiungibile. Lui è bravissimo, arriva a tutti ed è mainstream. Io sono al primo film e non ho nessuna intenzione di competere. Siamo un’altra cosa. Il paragone ci può stare perché abbiamo più o meno la stessa età e abbiamo tentato di fare un cinema diverso dalla solita comicità italiana. Però siamo molto diversi“. Aspettiamo il fine settimana, comunque…
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