Quello che Nicolas Cage comincerà a girare a marzo può sembrare un film patriottico e drammatico ma, dalle prime indiscrezioni, Army of One sarà invece una pellicola satirica affidata alla regia di Larry Charles (già dietro le macchine da presa nei film Borat, Vedere per credere, Brüno e Il dittatore). La storia è ispirata a quella di Gary Brooks Faulkner, l’uomo che nel 2010 ha cercato di catturare Bin Laden da solo, armato di una spada, una pistola e un visore notturno. Le gesta dell’eroico cittadino americano non hanno avuto particolare fortuna: nel 2010, dopo essere entrato in Pakistan, è stato arrestato dalla locale polizia alla quale, riferiranno più tardi fonti giornalistiche americane, ha candidamente dichiarato di ritenere Bin Laden il primo responsabile delle sventure del mondo libero e di volerlo uccidere. Mossa non furbissima che gli è però valsa, in patria, il soprannome di “Rocky Mountain Rambo” e che lo ha proiettato all’apice della fama, ospite dei più importanti talk show a stelle e strisce.
La sceneggiatura, firmata da Rajiv Joseph e Scott Rothman, sarà improntata al “finto documentario” tanto caro a Larry Charles, il regista che gode della massima stima e fiducia della Weinstein Company che produrrà la pellicola. Continua il momento magico di Cage; appena finite le riprese di Left Behind e di Dyng of the Light, vestirà i panni del one man show giustiziere solitario e, sempre nei prossimi mesi, anche quelli di un politico corrotto in The Runner oltre a quelli di un professore a cui viene rapito il figlio in Pay the Ghost.
Intanto negli USA cresce l’attesa per il film che ha buone possibilità di riempire le sale cinematografiche, cosa non sempre scontata quando la parte principale è affidata a Cage, il cui volto è associato a grandi successi ma anche a storici flop. Il nipote di Francis Ford Coppola passa con disinvoltura da interpretazioni che gli valgono l’Oscar (Via da Las Vegas, 1995) ad altre imbarazzanti (Ghost Rider, 2007).
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