Keanu Reeves (Beirut, 1964) torna sul grande schermo impersonando Evan Webber, uomo che apparentemente ha tutto. Una casa, un lavoro, una moglie che lo ama e dei figli, in pieno stile con il sogno americano che apre molti film a stelle e strisce. Durante un fine settimana in cui la famiglia è fuori città bussano alla sua porta due donne (Lorena Izzo e Ana de Armas) e, come sottolinea il trailer, “certe porte non dovrebbero essere aperte”.
Da qui in poi le atmosfere idilliache lasciano spazio a quelle inquietanti e tese, essenziali alla buona riuscita di ogni thriller psicologico che si rispetti. Il teaser è stato annunciato in concomitanza con la prima del film, proiettata ieri sera al The Sundance Film Festival (22 gennaio – 1 febbraio), la manifestazione più orientata alla scoperta di nuovi talenti che agli sfarzi di Hollywood. La regia è affidata a Eli Roth (Newton, Massachusetts, 1972), considerato uno dei più interessanti autori di genere horror, capace di spaziare dal genere splatter (il più famoso dei quali è Hostel) a quelli più sottili come nel caso di Knock Knock, un thriller scritto da Roth stesso oltre che da Nicolas Lopez e Guillermo Amoedo.
Le riprese sono iniziate in Cile lo scorso mese di aprile, con un budget di circa 10 milioni di dollari, una cifra di tutto rispetto soprattutto per una produzione indipendente. Il film ha suscitato subito molto interesse sia perché Eli Roth ha una nutritissima schiera di fan sia perché il ruolo del protagonista, affidato a Keanu Reeves, ha risvegliato anche l’interesse del gentil sesso che non sempre predilige le atmosfere thriller. Il regista aveva dichiarato le sue intenzioni ancora prima di mettersi dietro alla cinepresa, citando le atmosfere create da Roman Polanski e da Paul Verhoeven quando erano all’inizio delle rispettive carriere.