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Categorie: Recensioni

Sei mai stata sulla Luna?: le ragioni del cuore fra città e campagna

Raoul Bova, Liz Solari, Sabrina Impacciatore, Neri Marcorè, Giulia Michelini, Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi, Pietro Sermonti, Nino Frassica, Paolo Sassanelli: sono loro gli interpreti di Sei mai stata sulla Luna?, nuova commedia corale di Paolo Genovese (qua l’intervista) nelle sale cinematografiche dal prossimo 22 gennaio (oltre 400 le copie distribuite lungo tutto lo Stivale). Prodotta da Pepito Produzioni con Raicinema, la pellicola è ambientata soprattutto nella campagna pugliese, principalmente a Nardò; altre location sono Milano e Parigi. Perché Milano vive Guia (Solari), rampante e bellissima giornalista di moda, così talentuosa da ricevere la proposta di lavorare nella capitale francese occupando una poltrona di prestigio. Guia, che è fidanzata – ma poco convinta – con l’arrampicatore sociale e avido Marco (Sermonti) e che non fa un passo senza la sua assistente personale Carola (Michelini), accetta con entusiasmo. Prima di cominciare la nuova avventura professionale, però, deve recarsi a Nardò per risolvere una questione privata. Ergo, vendere il grande casale ereditato con la morte dell’ultima zia. Lei crede che la faccenda si possa chiudere nel giro di un paio di giorni, invece finirà col rivoluzionarle la vita.

A Nardò Guia troverà infatti un microcosmo abitato da personaggi tipici – in senso buono – della campagna e del Sud: il barista tradizionalista (Rubini), abituato a stappare solo gazzose e bottiglie di vino, e quello avanguardista (Solfrizzi), che ha vissuto fuori per un po’ e si atteggia da uomo infinitamente emancipato. Dal “cugino scemo“, che poi tanto scemo non è (Marcorè), all’impiegata che sogna di trovare altrove il grande amore (Impacciatore) e non s’accorge di averlo sotto il naso. E poi il contadino, il notaio latinista, l’agente immobiliare-macellaio, la mucca Celestina. E poi ancora lui: il fattore Renzo ovvero Raoul Bova. Che gradualmente riuscirà a conquistare il cuore di Guia. E proprio qua la chiave della faccenda. Proprio nel cuore. Perché la snob fanciulla venuta dal Nord dovrà decidere se ascoltare le sue ragioni, dunque rinunciare a quella carriera che per lei è stata la priorità assoluta, oppure no. Anche la sua assistente si ritroverà alle prese con una scelta drastica, a un certo punto: vivere nella realtà o continuare a rifugiarsi nel sogno?

Il cuore, in fondo, è il vero protagonista di questa commedia. Perché tutti i personaggi, in un modo oppure nell’altro, devono farci i conti. Il resto è fiaba. Il resto è un insieme di situazioni che nella vita vera difficilmente potrebbero concretizzarsi. Il resto è un paesino del Meridione in cui tutto va bene, tutti lavorano, tutti si muovono senza disagi di sorta. Meraviglioso, se fosse proprio così. Il resto è una Milano scintillante ed eletta. Una Parigi sognata che si fa vicina o forse no. Il resto è un intreccio che regala un’ora e mezza di svago, sorrisi, leggerezza. Bellezza, anche. La Solari è bella, gli abiti sono belli, i paesaggi sono belli. Anche gli arredamenti rustici sono belli, così come le scarpe coi tacchi alti e i sorrisi liberatori. In tempo di crisi, il cinema può diventare l’amico che ti dà una pacca sulla spalla e ti solleva un po’ l’animo…

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