Beppe Fiorello conosceva Franco Di Mare come giornalista del Tg1, del Tg2, di programmi per le famiglie come Uno Mattina e La vita in diretta. Un uomo come tanti altri. Non sapeva, come forse molti non sanno, che Di Mare ha un passato da inviato di guerra. Non sapeva che per lungo tempo Di Mare ha raccontato la violenza dei conflitti da luoghi lontani. Poi, un giorno, in un camera d’albergo Beppe si è trovato ad ascoltare un’intervista televisiva. Lorella Cuccarini dialogava proprio con Di Mare. E così Fiorello ha scoperto la sua vicenda più privata. Sì, perché Di Mare, mentre si trovava a Sarajevo, ha incontrato una bambina di dieci mesi. In un orfanotrofio appena bombardato. E se n’è innamorato. L’ha adottata: “Sono rimasto folgorato da questa storia – ricorda l’attore siciliano – affascinato. Lui, per altro, era un uomo solo. E’ riuscito a prendere con sé la bambina e a portarla via da quella terra martoriata. Ho pensato che questo paradosso, il contrasto fra la guerra e la nascita di una vita, di una famiglia, andasse raccontato“.
Fiorello ha contattato Di Mare; insieme sono andati alla Rai e “abbiamo messo il libro sul tavolo (l’autobiografia di Di Mare, ndr). Tutti si sono appassionati, anche perché in qualche modo si celebra la Rai perché è sempre stata presente nelle zone di guerra“. Beppe si è messo in gioco in prima persona e ne è nato L’angelo di Sarajevo, film tv in due puntate di cui è anche autore e co-sceneggiatore (qua le anticipazioni). Avrebbe dovuto andare in onda su Raiuno il 19 e il 20 gennaio, invece c’è stato un lieve slittamento al 20 e 21 gennaio. Prima serata.
“La doppia anima di questo film – spiega Fiorello – è anche la sua forza. Si passa da una storia romanticissima a un tessuto sociale complesso, una guerra. Da un punto di vista della scrittura, quando si pensava a cosa raccontare, non è stato facile alternare queste due emozioni, la cruenza della guerra e la tenerezza di tale amore“. Non è stato facile, no, ma infine il progetto ha preso forma. E Stella, la figlia adottiva di Franco Di Mare, non vede l’ora di accendere la tv…
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