Gli appassionati della tecnologia e dei suoi prodigi, nonché della Settima arte, possono cominciare a sfregarsi le mani: l’epoca dell’Hdr, l’High dynamic range, sta per cominciare. Erede di 3D e 60 fps. Dolby Vision ne tesse le lodi da un bel po’, i produttori di televisori sono più o meno sulla stessa lunghezza d’onda e i primi modelli adeguati al nuovo passo sono stati già mostrati al Ces 2105. Per quanto riguarda la “materia prima” – chiamiamola così – se Netflix ha annunciato l’inizio dello streaming in Hdr per quest’anno, la Warner Bros porterà presto nelle sale cinematografiche i primi 3 titoli con master Hdr: The Lego Movie, Edge of Tomorrow e Into the Storm. Film che verranno rimasterizzati e convertiti nel formato Dolby Vision e che di conseguenza offriranno una dinamica molto più ampia e una luminosità pari a 4000 nits.
L’HDR è una novità di grande importanza per il mercato del video e il motivo può essere sintetizzato con due parole: “pixel migliori”. Si parte dal presupposto che non basta aumentare i pixel per aumentare anche la risoluzione, ma è necessario un certo rapporto tra distanza e diagonale dello schermo. Un tv più grande, in altre parole, andrebbe vista più da vicina oppure, a parità di diagonale, la distanza di visione andrebbe ridotta. Ciò, tuttavia, non sempre è possibile. E soprattutto non sempre si dispone del modello più adatto. Ed è proprio qua che entrano in gioco i pixel migliori.
Essi consentono infatti di ottenere miglioramenti immediati e più evidenti per quanto riguarda la qualità delle immagini, offrendo una gamma dinamica che in altri casi va invece perduta durante la realizzazione dei contenuti e che si traduce in un maggiore rapporto di contrasto dell’immagine. L’HDR opera dunque sia sul livello dei contenuti che su quello del’hardware, promettendo una resa ancora più realistica e un più elevato numero di sfumature. Staremo a vedere, in tutti i sensi…
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