Un gran bel trio, non c’è che dire. Bello sotto ogni punto di vista. E la notizia, come prevedibile, si sta diffondendo a macchia d’olio in tempi da record. La notizia secondo cui Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling reciteranno per la prima volta sullo stesso set. Non c’è ancora la conferma ufficiale ma, secondo quanto riporta Variety, Pitt e la sua casa di produzione Plan B stanno lavorando all’adattamento del bestseller di Michael Lewis (autore anche di The Blind Side e Moneyball, entrambi già portati al cinema con ottimi risultati) dal titolo The big short: inside the doomsday machine (The Big Short. Il grande scoperto nella traduzione italiana). La sceneggiatura sarà firmata da Adam McKay (Anchorman), mentre ancora non ci sono aggiornamenti circa la regia. Inizialmente era stato fatto il nome di Adam McKay, adesso pare che siano ancora in corso le valutazioni del caso.
Il libro racconta la storia di un’azienda americana nata nel 2000, che si ritrova ad affrontare la crisi finanziaria del 2008-2010; il New York Times l’ha definito un resoconto brillante e grottesco di come l’economia statunitense sia stata spinta, nel suddetto periodo, sull’orlo del precipizio.
“Scommettere contro il sistema – si legge nella sinossi italiana – e guadagnarci. E’ quello che ha fatto un piccolo gruppo di speculatori visionari che hanno intuito che cosa stava succedendo sul mercato ben prima dello scoppio della crisi mondiale nel 2008 e ne hanno approfittato, facendo a volte precipitare gli eventi e uscendone vincenti. The Big Short – Il grande scoperto è la storia della crisi dal loro punto di vista di personaggi fuori dagli schemi, ‘eroi’ dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente. Una coppia di ragazzi partita con 100 mila dollari da un garage; un medico che gioca a investire a tempo perso nelle (pochissime) ore libere e divulga consigli finanziari in un forum; il finanziere arrogante che pensava di saperne una più degli altri… e che scoprirà di aver ragione. In comune, una certa ‘eccentricità’ che lì ha portati a non ascoltare il senso comune, la droga collettiva elle spingeva tutto il resto del mercato a pensare che i rendimenti sui mutui e sui derivati non sarebbero mai finiti“.
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