Una sigaretta accesa nel momento giusto può rendere decisamente più efficace e/o suggestiva la scena di un film o una fiction. Il fumo che viene inspirato ed espirato, magari fra una parola e l’altra o durante un silenzio eloquente, può rappresentare un valore aggiunto in termini di costruzione drammaturgica e resa recitativa. Per citare qualche cult: Humphrey Bogart in Casablanca, James Dean in Gioventù bruciata, Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. No, non sarebbe stata la stessa cosa senza la bionda. E questo nessuno, o quasi, può metterlo in dubbio. Nemmeno i non fumatori. Ma ecco giungere una notizie che lascia davvero spiazzati: presto le sigarette potrebbe essere vietate anche sui set. O, perlomeno, c’è il rischio che il loro uso debbano essere limitato il più possibile.
La stretta sul fumo annunciata nei giorni scorsi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin in occasione dei dieci anni della Legge Sirchia, infatti, compie ampi passi avanti verso il divieto di fumare su auto (soprattutto con bimbi a bordo), negli spazi pubblici e persino – appunto – nei film e nelle serie televisive.
Il Codacons promuove l’idea, l’opinione pubblica sin divide. E una domanda sorge spontanea: vedere un attore fumare davanti alla macchina da presa è un condizionamento così forte per lo spettatore? Secondo alcuni studi, sì. E vengono condizionati soprattutto i giovani che, per emulare i loro idoli, finiscono per accendere la loro prima sigaretta. Negli Stati Uniti c’è la censura già da un po’, che potrebbe tuttavia essere interrotta dalla sigaretta elettronica: ci stanno provando, anche se finora senza successo. In Italia non c’è mai stata particolare severità. Anche se le cose potrebbe drasticamente cambiare. Molto, molto presto.
Foto by Facebook