La Sony ha (finalmente) detto basta. Ha deciso di alzare la testa. E affrontare le minacce degli hacker, che da quando hanno sferrato il loro attacco sembrano inarrestabile. Però i vertici del colosso cinematografico avranno realizzato che, con la paura, l’unico risultato che si ottiene è quello di aumentare il potere dei pirati informatici. E forse un ulteriore stimolo a reagire è arrivato dalle parole di Anonymous e dall’esplicito proposito di intervenire in questa spinosa faccenda. Fatto sta che il passo indietro è stato fatto: The Interview, la pellicola satirica che pare sia stata la causa scatenante di Sonyleaks e dell’ira dei nordcoreani, sarà proiettata nelle sale cinematografiche. Il giorno di Natale.
Secondo quanto riportato dai media americani, numerosi esercenti cinematografici hanno riferito di essere stati contattati dalla Sony Pictures e aver ottenuto l’autorizzazione a proiettare il film in questione, che ha come protagonisti James Franco e Seth Rogen e racconta un immaginario complotto organizzato dalla Cia per assassinare il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Sarà dunque possibile vedere il film in almeno 200 sale statunitensi, se non di più.
La decisione di ritirarlo aveva acceso numerose critiche ed era stata condannata anche dal presidente Barack Obama, che ora invece appoggia pienamente il cambio di rotta: “Il presidente plaude alla decisione della Sony di autorizzare la proiezione del film – ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Eric Schultz – Come il presidente ha già chiarito, il nostro Paese crede nella libertà di espressione e nel diritto all’espressione artistica. La decisione della Sony e dei cinema permette alle persone di compiere liberamente una scelta riguardo al film, e noi questo lo accogliamo positivamente“. Come reagiranno i responsabili di questo terribile attacco informatico? Di certo sono sempre più incazzati…
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