Fra meno di un mese Marco D’Amore tornerà sul set. Cominceranno il 12 gennaio, infatti, le riprese di Un posto sicuro, film di cui è non solo protagonista ma anche co-produttore insieme alla Indiana Production Company, società con la quale ha lavorato per il film Alaska di Claudio Cupellini. Un posto sicuro è un lungometraggio di quelli “tosti”; diretto da Francesco Ghiaccio, ripercorre infatti il caso di Casale Monferrato, dell’avvelenamento causato dall’Eternit e dei suoi 3000 morti. Oggi è la città più bonificata d’Europa, certo, ma ciò non serve a restituire le persone perse e guarire le ferite. Anzi le ferite si sono riaperte del tutto dinanzi alla recente sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato le condanne. Ghiaccio e D’Amore si trovavano sul posto, in realtà si trovano sul posto da oltre tre mesi proprio per ricostruire con precisione la vicenda e in qualche modo sentirla sulla propria pelle.
“Ieri mattina – ha raccontato il regista il giorno successivo alla sentenza – anziani e giovani si sono raccolti in una fiumana silenziosa che ha attraversato la strade. Sul loro volto ho visto bruciare di nuovo il dolore di tutti questi anni, forse più forte che mai. Ma è evidente che è una nuova consapevolezza, che queste persone non si arrendono. L’omicidio non si prescrive, da ieri è partita una battaglia lanciata verso il futuro“.
In Un posto sicuro Marco interpreta Luca, un trentenne il cui padre si ammala di cancro (proprio a causa dell’esposizione all’amianto) e che si arrangia con lavori saltuari. Proprio per la malattia del genitore, ex operai, comincia a cercare la verità e scopre tutto ciò che è accaduto negli ultimi 50 anni. Ghiaccio e D’Amore hanno studiato questa storia per circa un anno e mezzo, per poi decidere di raccontarla a qualsiasi costo: “Quando abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione, tutti in città volevano aiutarci. Chi ci avrebbe ospitato in casa, chi ci avrebbe aiutato con la sua lavanderia o ci avrebbe dato da mangiare. Ma grazie a Indiana production che ci ha creduto, questo è diventato un set vero e speriamo un palcoscenico internazionale. Nel mondo ci sono ancora 23 paesi che producono amianto“. Primo ciak il 12 gennaio.
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