“Cinepanettone è un termine giornalistico creato per identificare un prodotto di fruizione natalizio, un appuntamento fisso – ha dichiarato Volfango De Biasi attraverso un’intervista a Velvet Cinema – all’inizio era usato con connotazione dispregiativa, col tempo è arrivato a coincidere semplicemente con la commedia natalizia capace di ottenere un risultato eccezionale e di divertire il pubblico. In tal senso no, non mi dà fastidio”. Il regista quindi non ha problemi se Un Natale stupefacente (in uscita oggi, 18 dicembre) viene chiamato “cinepanettone”. In realtà poi ha ben poco delle caratteristiche di questo tipo di pellicole: infatti non ci sono più diversi episodi, ma si tratta di una storia unica, dall’intreccio forte. Un progetto corale che vede nel cast Lillo (Pasquale Petrolo) e Greg (Claudio Gregori), Ambra Angiolini, Paola Minaccioni, Paolo Calabresi, Francesco Montanari, Riccardo De Filippis e il giovanissimo Niccolò Calvagna (figlio del regista Stefano).
La scelta degli attori è più che azzeccata con dei personaggi adatti alle loro corde: zio Remo e zio Oscar (Lillo e Greg) scoprono solo alla vigilia delle feste natalizie di doversi prendere cura del nipotino di otto anni (Calvagna). I due però non sono così preparati ed in più hanno anche dei problemi personali: il primo è stato appena lasciato dalla moglie (la Minaccioni) ed è geloso del suo nuovo compagno, per giunta coatto (Calabresi), così si fa aiutare dalla sexy Genny (la Angiolini) per riconquistarla. A complicare la situazione ci sono poi due surreali assistenti sociali (De Filippis e Montanari). Propria l’interpretazione di questa bizzarra coppia è la migliore di tutto il film, insieme alla “pazzoide” Ambra. Lillo e Greg ormai sono una certezza, anche se a volte le loro battute risultano scontate. Con loro si continua una tradizione iniziata ormai da tre anni con i precedenti Colpi di fulmine e Colpi di fortuna.
Forse la promozione di De Biasi da sceneggiatore a regista ha fatto bene a questo tipo di commedia, portando una ventata di aria fresca. Ovviamente non possono mancare i soliti intrecci improbabili, conditi da equivoci e situazioni da risolvere con il classico happy ending. Qualche pecca comunque c’è. A volte il ritmo stenta ad ingranare e non aiuta assolutamente il fatto che l’audio non sia in presa diretta, ma con il classico doppiaggio in post-produzione in perfetto stile cinepanettoni del passato. Un Natale stupefacente è sicuramente un passo in avanti, ma c’è ancora tanto da fare.
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