Il 17 dicembre arriva nelle sale cinematografiche mondiale Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate, capitolo finale della trilogia tratta dal libro Lo Hobbit, che segue – nella realizzazione ma non nell’ambientazione – la trilogia ispirata da Il signore degli anelli. I fan ormai fremono, ma anche accadere qualcosa che smorza l’attesa e già risulta in qualche modo appagante. La pellicola, infatti, è stata presentata in anteprima mondiale a Londra, presenti il regista Peter Jackson e gran parte del cast stellare, composto da Martin Freeman, Richard Armitage, Evangeline Lily, Luke Evans, Benedict Cumberbatch, Orlando Bloom, Cate Blanchett, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Lee Pace, Andy Serkis, Stephen Fry. L’accoglienza della stampa internazionale è stata decisamente favorevole: c’è chi l’ha definito il film più divertente di tutta la serie, chi ha definito il lavoro di Jackson vicino alla perfezione, chi ha parlato di “un finale appropriato per una serie che ha trasformato il ruolo di Tolkien nella cultura popolare“. Un finale appropriato, sì, per un’avventura che è cominciata 13 anni fa con Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello e si è tradotta in sei titoli: “Mi piacerebbe – ha detto Jackson – che tra altri vent’anni si possa guardare ai sei capitoli come a un’unica saga. Rivedendoli magari nell’ordine cronologico della storia“. Una cosa è certa: con questi suoi lavori, Jackson ha segnato la storia della cinematografia contemporanea e lo scenario hollywoodiano.
LO HOBBIT – LA BATTAGLIA FINALE: TRAILER ITALIANO
Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate dura 144 minuti, è dunque il più corto. Ma contiene la battaglia più spettacolare mai girata da Jackson: gli scontri coprono una buona ora e in campo appaiono nani, elfi, orchi, mannari, pipistrelli, esseri umani. Tutti tesi a scontrarsi sulla Montagna solitaria, tutti desiderosi di mettere le mani sul tesoro di Erebor, finalmente libero dal controllo del drago Smaug. C’è il sangue, c’è la sofferenza, ci sono tutti i colori del coraggio e dell’avidità. Ci sono le morti e gli addii che non si possono rimandare. Effetti speciali da infarto, resi possibile da un uso mirabile della tecnologia digitale, da 48 cineprese Red Epic, dal 3D, dalla risoluzione 5K. Dopo tutto stiamo parlando della trilogia più costosa di tutte, no?
Certo, c’è chi punta il dito contro e ritiene il risultato troppo simile a un videogioco. Chi condanna il troppo spazio riservato alla guerra e al suo spirito, chi grida alla semplice e banale operazione commerciale. Ma i fan… Loro saranno soddisfatti. Noi ci scommettiamo.
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