Lo scorso luglio sono stati arrestati tre esponenti del clan Gallo-Pisielli: il capo clan Francesco Gallo, suo padre Raffaelle Gallo e sua madre Annunziata De Simone. Il provvedimento è scaturito dall’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso alla casa cinematografica Cattleya per la produzione televisiva Gomorra la serie; secondo gli inquirenti, i rappresentanti della società sarebbero stati costretti a versare una somma di denaro superiore a quanto stabilito dal contratto per girare alcune scene a Torre Annunziata (provincia di Napoli), in una villa appartenente a Francesco Gallo, occupata dai genitori e usata nella finzione come casa della famiglia Savastano, protagonista della serie tv.
Cattleya aveva accettato di pagare 30mila euro in cinque rate, ma dopo il versamento della prima (era il marzo del 2013) Francesco Gallo è finito in galera per associazione camorristica e la sua abitazione, dove stavano per iniziare le riprese, è stata sequestrata e gestita dall’amministratore giudiziario. Secondo le indagini, i parenti di Gallo avrebbero ottenuto altri soldi anche se il canone doveva essere pagato soltanto al suddetto amministratore. La Cattleya ha negato, diffondendo una nota ufficiale in cui viene ribadita una “assoluta estraneità ai fatti riportati: il prezzo di 30.000 euro è stato pagato per la locazione della villa per un periodo di sei mesi ed è stato erogato senza subire né alcuna ulteriore richiesta rispetto alle obbligazioni contrattuali né alcuna pressione. Quanto al comunicato stampa della Direzione distrettuale antimafia, Cattleya conferma di non essere a conoscenza di alcun ulteriore versamento rispetto a quelli effettuati con le modalità sopra precisate, in adempimento del contratto di locazione“. Il processo è comunque andato avanti.
Pochissimi giorni fa la Procura di Napoli ha chiesto al giudice del tribunale la condanna a 27 anni per i tre imputati accusati di estorsione nei confronti della Cattleya; ci si aspettava che quest’ultima, nell’udienza durante la quale veniva aperto il giudizio abbreviato per gli imputati, si costituisse parte civile. Sarebbe stato un segnale forte. Invece non è successo.
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