I sospetti, purtroppo, hanno trovato una tragica conferma: Robin Williams si è impiccato. E’ così che, lo scorso agosto, ha deciso di mettere fine alla sua vita nella casa di Tiburon, in California. Gli esami tossicologici parlano chiaro: il celebre attore è morto per asfissia. La conferma arriva dal medico legale che ha effettuato l’autopsia, quindi i risultati degli esami sono stati diffusi dalle autorità della Contea di Marin.
Nel corpo di Williams, che aveva 63 anni, sono state trovate tracce di farmaci regolarmente prescritti ma nessuna traccia di droghe. Ciò non toglie, però, che sia le droghe che l’alcol l’hanno reso vittima più volte. Sono stati beffardi compagni di cui lui non è mai riuscito a liberarsi del tutto, nonostante i numerosi tentativi.
Robin Williams, l’uomo che ha saputo far ridere e commuovere tutto il mondo, soffriva di una gravissima forma di depressione. La stessa che l’ha piegato in due, costringendolo a una resa definitiva. “Ho perso mio marito – ha scritto sua moglie Susan in un comunicato ufficiale – e il mio migliore amico mentre il mondo ha perso uno dei suoi artisti più amati e una persona meravigliosa. Ho il cuore spezzato“. Non solo il suo cuore è spezzato. Ma anche quello di tanti altri che amavano quest’uomo dallo sguardo dolce e dal talento sconfinato.
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