L’attesa, quell’attesa condivisa da molti, finalmente è giunta al termine: oggi, 6 novembre, sbarca nelle sale italiane Doraemon 3D, ovvero la prima versione cinematografica in tre dimensioni dell’irresistibile gattone-robot blu creato nel 1969 da Fujiko F. Fujio. Dalla nascita a oggi questo personaggio non solo non ha conosciuto momenti di ombra, per quanto ha visto crescere costantemente la propria fama mondiale. Merito della sua simpatia, certo. Ma anche di quei messaggi positivi e istruttivi che riesce a veicolare con leggerezza.
Al cinema lo vedremo alle prese con il suo amico Nobita, un bambino che è pigro, dimesso, svogliato a scuola, e il cui destino di adulto infelice e frustrato appare già segnato. Ma le cose possono cambiare, rassegnarsi è sempre un grande errore. Così, con l’aiuto di Doraemon e di altre figure molto speciali, Nobita proverà a conquistare la bella Shizuka e soprattutto imparerà a lottare per i proprio obiettivi. Troverà nel suo animo un coraggio che nemmeno sospettava di avere. E riuscirà persino a fronteggiare Gian e Suneo, due bulli da strapazzo che hanno l’unico intento di mortificarlo.
DORAEMON 3D, IL TRAILER ITALIANO: GUARDA
Messaggi importanti, dunque. Indirizzati sia ai piccini che agli adulti. Ma guai a pensare che si tratti di una pellicola smielata o “elementare”, eh. Perché Doraemon 3D è prima di tutto il frutto di una grande abilità nell’utilizzo della tecnologia e lo dimostrano sia l’alta qualità della computer grafica che la bella sovrapposizione fra personaggi creati in CG ed elementi tridimensionali appartenenti alla realtà: è proprio come assistere a un film in live action.
Il ritmo è quasi sempre serrato, il mondo di Doraemon e dei suo compagni d’avventura è futuristico e affascinante, a tratti magico, e i viaggi nel tempo riescono a coinvolgere lo spettatore incollando lo sguardo sul grande schermo. L’estrema cura di ogni dettaglio ha come risultato finale un modo immaginario efficiente e lindo, un mondo che si vorrebbe abitare e toccare con mano. I dialoghi si prestano a varie interpretazioni, strettamente connesse all’età: i bambini proveranno tenerezza, s’innamoreranno del buffo gattone e desidereranno di incontrare davvero uno come lui; i grandi sapranno cogliere nell’ironia dei chiari riferimenti alla vita concreta e anche qualche dritta per affrontare meglio certe situazioni. Commozione e divertimento vanno a braccetto, c’è qualche scazzottata ma ci sta bene, il prodotto è davvero di ottima qualità. Soddisfa le aspettative, non c’è dubbio, soprattutto se consideriamo che il budget a disposizione non era stratosferico.
Foto by Facebook
Abbiamo intervistato Marta Zoe Poretti, critica cinematografica, che ci ha regalato un ampio spettro del…
Heath Ledger è morto esattamente come oggi 18 anni fa, proprio per questo sui social…
Roberto Ricci ha scritto Cinema Assassino per Le Mezzelane, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo…
Il mondo dell'horror invade l'animazione e prende a soggetto personaggi che hanno fatto la storia.…
Perfect Days è una perfetta parabola della vita in pieno stile Wim Wenders che stupisce…
L'associazione culturale Visioni_47 lancia tre nuovi corsi di cinema per raccontarci questo mondo. Gli argomenti…