Interstellar, il kolossal fantascientifico diretto da Christosfer Nolan, sta per sbarcare nel Bel Paese. L’attesa è finita, da giovedì 6 novembre sarà nelle sale nostrane per un totale di ben 600 copie. Un arrivo in grande, grandissimo stile. E la guerra al botteghino s’infiamma. Il protagonista, il sempre ottimo e camaleontico Matthew McConaughey, ha presentato la pellicola in quel di Roma. A dire il vero, si trovava nella Capitale per conto suo, ma visto che c’era – è una star, ma prima di tutto una persona molto alla mano – ha deciso di concedersi per un paio d’ore alla stampa. Su una terrazza con vista Colosseo.
In grande forma, sorridente come sempre, l’attore texano non ha risparmiato qualche battuta: “Se questo Pianeta merita di essere salvato? Certo, è il migliore dei mondi che conosco!“; poi s’è fatto più serio per raccontare il grande lavoro resosi necessario per realizzare un film di tale portata. Grande lavoro in cui è stato affiancato da colleghi di indiscusso talentoo: Anne Hathaway, Michael Caine, Matt Damon, Jessica Chastain e Casey Affleck.
INTERSTELLAR, CHRISTOFER NOLAN PARLA DI MATTHEW MCCONAUGHEY
In Interstellar McConaughey interpreta un coraggioso ex pilota della Nasa deciso a portare in salvo l’umanità e la Terra, e questo ruolo ha richiesto grande impegno sia fisico che emotivo: “Durante il mio primo incontro – ha ricordato – con Chris (Nolan, ndr) non abbiamo parlato né della sceneggiatura né del mio ruolo, ma di cosa vuol dire essere padri e uomini. Credo che lui volesse sincerarsi che ero il tipo di uomo che si era immaginato fossi. E probabilmente voleva anche capire se si sarebbe trovato a suo agio a buttarsi con me nell’avventura di Interstellar“.
“Il concetto alla base della storia – ha aggiunto – è la fiducia nelle capacità dell’umanità di evolversi migliorandosi, riuscendo a superare i propri limiti. Un messaggio importante per le nuove generazioni“. Diverse scene, ha ammesso, l’hanno coinvolto profondamente, creandogli anche una certa ansia, “ma il mestiere dell’attore è quello di rilassarsi al massimo per entrare al meglio in relazione con il personaggio e la scena, e ricevere, quindi non mi potevo permettere di essere teso“. Ha dunque deciso di buttarsi e mettere da parte congetture di sorta: “Nella scena madre del film, per esempio, che arriva nel finale, non ho voluto vedere nulla della preparazione, e con Christopher Nolan abbiamo scelto di girarla una volta sola, che fosse buona la prima, e che la prima reazione istintuale fosse quella da tenere nel film“. In arrivo nelle sale italiane: sarà record d’incassi?
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