Sono iniziate lunedì 6 ottobre le riprese di Mille volte addio (titolo provvisorio), film diretto da Fiorella Infascelli (figlia del produttore Carlo Infascelli), prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci in collaborazione con Rai Cinema e con protagonisti Massimo Popolizio e Beppe Fiorello rispettivamente nei panni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Secondo quanto riporta l’Asca, nel cast figurano anche Valeria Solarino (Francesca Morvillo), Claudia Potenza (Agnese Borsellino) e Lidia Vitale. Le riprese continueranno fino all’11 novembre all’Asinara, isola del Mediterraneo nella quale i due giudici sono stati portati nel 1985 per motivi di sicurezza.
C’era già stato l’attentato fallito a Falcone, così quando a Palermo arrivò un carico di tritolo, il magistrato Antonino Caponnetto caricò entrambi senza preavviso su un aereo insieme alle mogli, i figli ed il giudice Morvillo per proteggerli. Verrà così raccontato il loro isolamento nel carcere di massima sicurezza, in cui scrissero la maxi istruttoria per il grande processo alla mafia dell’anno dopo. Cinquantasette giorni in cui Falcone e Borsellino realizzarono gli atti processuali per inchiodare la mafia. “Cerco di entrare nella sua testa – ha dichiarato Popolizio attraverso le pagine de La Stampa – Un magistrato che cercava ogni riscontro possibile: interrogava e contro-interrogava per essere sicuro. Uno che era arrivato a dormire a terra in pretura con la pistola sotto il cuscino. Un uomo cosciente di essere esposto alla morte e che per combattere l’ansia si imbottiva di Malox. Ma anche uno che amava la compagnia, credeva nell’amicizia, raccontava freddure, giocava a battaglia navale e sapeva incassare ogni sconfitta. Ecco la sua virtù principale era quella di essere un grande incassatore“.
Popolizio e Fiorello tornano a lavorare insieme dopo la miniserie in due puntate Il Grande Torino di Claudio Bonivento, trasmessa su Rai Uno nel 2005: il primo interpretava l’allenatore Egri Erbstein, mentre il secondo il calciatore Valentino Mazzola: “Forse mi chiamano di più adesso – ha aggiunto Massimo – perché servono gli antagonisti. Da giovane, in teatro, ho fatto soprattutto il protagonista. Non venivo in mente a chi faceva cinema. E poi allora era un difetto essere un attore di teatro mentre oggi è un valore aggiunto“.
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