“È per me un onore prendere parte ad un evento di prestigio come il Festival di Roma. L’invito del direttore (Marco Müller, ndr) mi ha lusingata ed entusiasmata, dalla sua descrizione del festival di quest’anno ho subito capito che si trattava di un evento unico, di un programma ricco e coinvolgente“: è con queste parole che Nicoletta Romanoff ha commentato il bell’incarico affidatole, ovvero quello di condurre le serate di apertura e chiusura e tutte le cerimonie di premiazione che saranno organizzate nell’ambito della nona edizione del Festival internazionale del film di Roma (16-25 ottobre).
L’attrice assegnerà inoltre i premi collaterali e gli altri prestigiosi riconoscimenti conferiti quest’anno dal Festival: il Marc’Aurelio Acting Award a Tomas Milian (17 ottobre), il Maverick Director Award a Takashi Miike (18 ottobre), il Marc’Aurelio alla Carriera a Walter Salles (20 ottobre), il Marc’Aurelio del Futuro a Aleksej Fedorčenko (22 ottobre). “Questa – ha aggiunto – è un’edizione speciale che chiama in causa il pubblico in un momento in cui il cinema necessita del suo coinvolgimento. Il voto popolare mostra l’essenza della manifestazione e in più dimostra quanto sia fondamentale il ruolo dello spettatore come parte attiva in questo magico mondo che profondamente amo“.
E poi c’è una coincidenza. C’è che il padrino di Alice nella città, sezione parallela e autonoma dell’evento dedicata alle nuove generazioni, sarà invece Giorgio Pasotti. Che è anche il protagonista di Mio papà, film diretto da Giulio Base che aprirà, fuori concorso, l’XI edizione di Alice nella città. Pasotti e la Romanoff sono stati una coppia, tra alti e bassi, per ben nove anni. Ma pare che adesso la loro relazione sia definitivamente chiusa anche se la conferma ufficiale non è mai arrivata. In ogni caso, il destino ha deciso di collocarli negli stessi spazi e vedremo l’effetto che farà.
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