Arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 2 ottobre dopo l’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia Perez, il secondo film di Edoardo De Angelis dopo Mozzarella Stories. I protagonisti di questo noir sono Luca Zingaretti, Marco D’Amore e Simona Tabasco: è la storia di Demetrio Perez (Zingaretti), un avvocato penalista caduto in disgrazia e che non riesce più a guardare al futuro con fiducia. La sua unica gioia è la figlia Tea (la Tabasco) che è sentimentalmente legata ad un uomo ambiguo, Corvino (D’Amore), e ben presto finisce in una bruttissima situazione. Per risolvere tutto Demetrio dovrà fronteggiare il furbo Buglione (Massimiliano Gallo), ma fortunatamente ha l’aiuto del collega Merolla (Gianpaolo Fabrizio).
L’interpretazione di Zingaretti è impeccabile, anche se il pubblico magari è più abituato a vederlo in ruoli da commedie e più leggeri. Il suo è sicuramente un personaggio con molti problemi, un uomo che cerca di sopravvivere nella società sporca in cui vive. La Camorra è il tema centrale ed in particolar modo qui si svolge tutto nel Centro direzionale, ovvero la cittadella composta da grattacieli progettata dall’architetto giapponese Kenzo Tange e terminata nel 1995. Si tratta sicuramente di un’opera figlia della modernità, ma sfortunata a causa di alcuni problemi come la presenza di barboni, la scarsa illuminazione, la segnaletica poco chiara, i rifiuti sparsi ovunque ed il cattivo funzionamento delle scale mobili.
Napoli si tinge di nero e la presenza di D’Amore (noto al pubblico del piccolo schermo per il ruolo di Ciro L’Immortale in Gomorra) può sembrare perfetta. Ed invece no. In questo modo si rischia di marchiare sulla pelle un determinato ruolo ad un attore: D’Amore vorrà per sempre essere identificato come un mafioso? Tornando a Zingaretti, il protagonista improvvisamente cambia totalmente, tirando fuori la grinta ed il carattere. Una trasformazione che sicuramente piacerà agli spettatori, alla ricerca della vittoria in una vita piena di sofferenze. Un film che non delude le aspettative, ma che non entusiasma come dovrebbe. Manca quel dettaglio che avrebbe potuto far cambiare totalmente il risultato. Al momento ci accontentiamo di vedere le scene girate. Magari nell’ipotetico remake americano cercheranno di risolvere anche questi piccoli problemi.
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