Sarà Il capitale umano di Paolo Virzì, film drammatico tratto dal romanzo di Stephen Amidon, già vincitore del David di Donatello come miglior film (nel cast Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino), a rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar 2015. L’elenco dei film nostrani in gara per la candidatura nella categoria Miglior film in lingua non inglese comprendeva, oltre all’opera di Virzì, anche Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek, Anime nere di Francesco Munzi, Il capitale umano di Paolo Virzì, In grazia di Dio di Edoardo Winspeare, Le meraviglie di Alice Rohrwacher, Song’e Napule dei Manetti Bros e Sotto una buona stella di Carlo Verdone; alla fine la scelta è caduta, appunto, su Il capitale umano.
La buona notizia, per Virzì, arriva a pochi giorni dalla scomparsa dell’adorata mamma Franca. Che, dunque, non può condividere con lui quest’ennesimo traguardo. “Ringrazio la commissione – ha comunque commentato il regista – sono emozionato e onorato di questa candidatura e, per molti motivi, confuso. Mi sento investito di una grande responsabilità in un momento complicato ma vivo del cinema italiano“. La commissione di selezione istituita dall’Anica, su invito della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, era composta da Gianni Amelio, Tommaso Arrighi, Angelo Barbagallo, Nicola Borrelli, Caterina D’Amico, Maria Pia Fusco, Barbara Salabè, Gabriele Salvatores e Niccolò Vivarelli.
“Quest’anno – hanno dichiarato i membri all’unisono – è stato particolarmente difficile scegliere un solo film per rappresentare il nostro Paese agli Oscar perché abbiamo amato e ci sentivamo rappresentati da molti dei film iscritti. La commissione ha individuato una terna di film eccezionali composta da Anime nere, Le meraviglie e Il capitale umano, che ha poi prevalso sugli altri“.
Uscito lo scorso gennaio, Il capitale umano ha finora vinto 7 David di Donatello (fra cui, appunto, quello per il Miglior film), 7 Nastri d’Argento, il Golden Globe e il Tribeca alla migliore attrice (Valeria Bruni Tedeschi). Ha incassato 6 milioni di euro ed è stato venduto in 35 Paesi. Virzì è già stato scelto quattro anni fa con La prima cosa bella ma non è riuscito a entrare nella cinquina finale: ce la farà stavolta?
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