E’ uscito nelle sale cinematografiche italiane il nuovo film di Pupi Avati dal titolo Un ragazzo d’oro e con protagonisti Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi ed un’inedita Sharon Stone. Scamarcio veste i panni di Davide Bias, un pubblicitario che coltiva il sogno di scrivere un’opera importante e soprattutto bella. Non si tratta però di una persona facile e quando muore suo padre la situazione peggiora ancora di più: decide così di trasferirsi a Roma, dove incontra la magnetica Ludovica (la Stone) che di professione fa l’editrice e vuole pubblicare un libro proprio sulla vita del padre di Davide. E così il figlio deciderà di darle una mano anche per riscoprire il genitore.
La figura del papà è spesso al centro delle storie di Avati, anche perché lui il suo l’ha perso quando aveva solo dodici anni (basti pensare a film come Il papà di Giovanna, La cena per farli conoscere e Il figlio più piccolo). Il regista ha dichiarato che questo è il lungometraggio che più lo rappresenta, forse perché è scritto in collaborazione con il figlio Tommaso. Come si comporta il protagonista di questa pellicola? Non ha mai sentito il padre così vicino come nel momento di scrivere la sua storia. Un modo per riviverlo e magari conoscerlo veramente. Il papà non c’è, ma è come se ci fosse. E’ il vero protagonista di tutta la vicenda.
Cosa dire invece delle interpretazioni di Scamarcio e la Stone? I due non sembrano aver avuto un buon rapporto sul set, viste le continue lamentele dell’attrice hollywoodiana anche nei confronti di Pupi (leggi tutto su Velvet Cinema) e forse di questa condizione ne risente anche l’intera pellicola. Per questo motivo i loro personaggi stentano ad ingranare, lasciando un po’ di perplessità. Forse quella di far venire Sharon fin qui è stata una scelta azzardata?
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