Sin City – Una donna per cui uccidere: il mondo dark diventa sexy

Uscirà il prossimo 2 ottobre il secondo capitolo di Sin City dal titolo Una donna per cui uccidere: i registi Frank Miller e Robert Rodriguez sono stati proprio ieri, lunedì 15 settembre, a Roma per presentare la pellicola in anteprima nazionale. Nel cast troviamo una sexy Eva Green (che ha fatto molto discutere nei mesi scorsi) nei panni di Ava, una donna seducente che porterà alla rovina Dwight (Josh Brolin), accusato dell’uccisione del suo ricco marito. Gli altri protagonisti sono Jessica Alba (Nancy), Mickey Rourke (Marv), Bruce Willis (Hartigan), Jaime King (Goldie/Wendy), Rosario Dawson (Gail), Dennis Haysbert (Manute), Jamie Chung (Miho), Joseph Gordon-Levitt (Johnny), Juno Temple, Jeremy Piven, Ray Liotta, Christopher Meloni e Julia Garner.

La Green rappresenta una femme fatale e la sua interpretazione sembra essere più che riuscita insieme anche ad una ventata di erotismo e sensualità che ruba la scena a tutti gli altri attori: “C’è molto sesso – ha dichiarato Rodriguez durante la conferenza stampa – ma è sempre stato trattato con eleganza e con arte. Anche le stesse attrici hanno capito che sesso e nudità erano necessarie al fine di una buona riuscita della storia”. Frank e Robert hanno aspettato quasi dieci anni per riportare sul grande schermo le avventure del graphic novel e quindi ci tengono molto.

Peccato però che ci siano alcuni intoppi. In realtà sono gli stessi che accadono per la maggior parte dei sequel, ovvero di rischiare di essere un doppione del precedente. Non è detto che se un film ha molto successo, debba essere lo stesso anche per un secondo o terzo capitolo. In questo senso nella pellicola troviamo certamente i pregi dell’originale, ma anche alcuni difetti. Impossibile non notarli.

Per quanto riguarda la grafica non si possono assolutamente fare critiche di alcun tipo. Visivamente il lavoro è ottimo (gran parte delle scene sono state girate col green screen) con contrasti tra luci ed ombre che rendono perfettamente l’idea di un ambiente noir; invece la sceneggiatura ed i dialoghi non sono sviluppati perfettamente. Forse è meglio fermarsi qui e non pensare ad un terzo capitolo.

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