Questo è sicuramente un anno fortunato per Matthew McConaughey: dopo aver vinto il Premio Oscar come Miglior attore è apparso al cinema con il film Mud (guarda il trailer su Velvet Cinema) e a breve (a partire dal prossimo novembre) ci sarà con Interstellar di Christopher Nolan. In questi giorni però il protagonista di Dallas Buyers Club è di nuovo sul set tra il Massachusetts e il Giappone per un nuovo progetto, ovvero Sea of Trees di Gus Van Sant.
Basato su una sceneggiatura scritta da Chris Sparling, la pellicola (prodotta da Gil Netter, Ken Kao e Kevin Halloran) segue le vicende di un uomo giapponese (Takumi Nakamura, interpretato da Ken Watanabe) ed uno americano (Arthur Brennan, McConaughey) che s’incontrano nella foresta nipponica chiamata con il nome Suicide Forest, ovvero il bosco dei suicidi dove appunto le persone vanno per farla finita una volta per tutti. Invece di togliersi la vita invece i due protagonisti iniziano ad esplorare il posto, intraprendendo così un lungo viaggio nelle loro coscienze. Questa cosa inoltre spinge Arthur a vivere e a ristabilire i rapporti con sua moglie (Naomi Watts).
Si tratta di una grande storia di sopravvivenza ed il pubblico lascerà la sala camminando assorto nei pensieri, interrogando sul significato di alcuni aspetti del lungometraggio. Di cosa parlava? Era tutto un sogno? Cos’era vero? “Gus Van Sant è un fantastico visionario e un uomo dall’animo delicato – ha dichiarato Matthew – lui ha davvero la sensibilità giusta per un film del genere. E’ uno che ascolta e ha preso in considerazione alcune delle idee che gli ho dato. Mi sono fidato ciecamente della direzione che ha dato e anche lui si è anche divertito“.
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