Arance e martello, film che segna il debutto alla regia di Diego Bianchi alias Zoro, ha iniziato il suo cammino verso il successo. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia come evento speciale nella Settimana della critica, è nelle sale dal 5 settembre – prodotto da Fandango con Rai Cinema e distribuito da Fandango – e desta crescente curiosità. Conquista consensi anche da parte della critica. Persino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è andato a vederlo con l’adorata consorte Clio. Domenica pomeriggio – spettacolo delle 16, per essere precisi – la solida coppia ha varcato la soglia del cinema Quattro Fontane a Roma dopo aver regolarmente pagato il biglietto pari a 8 euro. E fin qua, a parte una comprensibile sorpresa generale – il capo dello Stato che si reca al cinema con la moglie, paga il biglietto e s’accomoda fra gli altri spettatori non è esattamente qualcosa che appartiene alla normalità – non c’è nulla che possa destare polemica o far drizzare le antenne. Solo che bisogna tener conto di un altro fattore.
Proprio mentre il Presidente cominciava la visione della pellicola di Zoro, infatti, Matteo Renzi stava tenendo il discorso di chiusura alla Festa nazionale del Pd; discorso trasmesso in diretta da Bologna, che dunque Napolitano avrebbe potuto ascoltare senza alcuna difficoltà. Invece no. Ha preferito il cinema di Bianchi con la sua Clio. Manco a dirlo, la cosa ha suscitato anche una certa ironia da parte dei media e dello stesso popolo italiano. Napolitano tuttavia ha scelto di ignorare qualsiasi battutina. Ha scelto di non alimentare fiammelle per evitare che divampassero.
ARANCE E MARTELLO: TRAILER E TRAMA
Ma il film gli è piaciuto oppure no? Lui non si è espresso pubblicamente, tuttavia qualcuno riferisce che abbia sorriso alla scena a lui dedicata ovvero quella in cui la sua foto appare affissa alla pare del circolo Pd Appio e suscita una battuta particolare e uno degli interpreti. E a proposito di interpreti, il cast arruolato da Bianchi è composto da Giorgio Tirabassi, Massimo De Santis, Josafat Vagni, Ilaria Spada, Nicola Pistoia e Margherita Vicario. E in scena c’è lui stesso, naturalmente.
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