I capelli rossi sono il suo tratto distintivo, ma Jessica Chastain è pronta a fare una rinuncia. E a tingerli di biondo. Questo e altro per una sfida importante come quella che ha accettato, ovvero interpretare la mitica Marilyn Monroe in Blonde, nuovo film diretto da Andrew Dominik (Cogan – Killing Them Softly). L’annuncio l’ha dato durante l’Ischia Global Fest senza nascondere il grande quanto comprensibile entusiasmo: “per interpretare Marilyn Monroe – ha dichiarato l’attrice 34enne – dovrò cambiare il mio look. Amo farlo, ma vorrei ribadire che quello di Andrew Dominik non sarà un biopic; stanno ancora scrivendo la sceneggiatura, la storia sarà concentrata sul segmento finale della sua vita“. Sta lavorando al personaggio anche fisicamente, guardando e riguardando i film di Marilyn, osservando con estrema attenzione la sua gestualità, i suoi sguardi, i suoi vezzi, i suoi modi di fare. La sua concentrazione è al massimo ma al contempo cerca “di non pensare al mito – spiega – altrimenti sarebbe impossibile interpretare quel ruolo. Sono superstiziosa e vorrei parlare del ruolo il meno possibile. Di Marilyn ho amato ‘Fermata d’autobus’, era una persona delicata e riservata, trasformata da Hollywood in bomba sexy“.
Jessica Chastain è considerata fra le più talentuose attrici della sua generazione; ha già ricevuto due nomination all’Oscar e recitato in quindici film di successo. Se supererà questa prova, sicuramente la sua carriera avrà un’impennata verso il successo internazionale. Il lavoro conta moltissimo per lei, ma non le impedisce di pensare anche alla vita privata. Un esempio? Sta studiando l’italiano. Per due motivi validissimi: prima di tutto perché presto sposerà il fidanzato Gianluca Passi De Preposulo, che è di Bergamo; secondo, perché desidera con tutta se stessa vedere e gustare i film di Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica in lingua originale.
Le riprese di Blonde dovrebbero partire a breve e la sceneggiatura è tratta dall’omonimo libro di Joyce Carol Oates, un imponente volume (sono circa 700 pagine) in cui si immagina la vita interiore della Monroe. Dominik ha definito il film come un biopic anticonvenzionale, che somiglierà molto più a “una favola in cui un’orfanella viene abbandonata nel bosco“.
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