Nel 2013 James DeMonaco è approdato nelle sale cinematografiche con la sua prima opera da regista, The Purge – La notte del giudizio, ed è stato un successo inaspettato: costata tre milioni di dollari, la pellicola in questione ne ha incassati circa novanta in tutto il mondo raccontando una storia quasi apocalittica, ambientata in un futuro remoto e politicizzata al punto giusto. Thriller con sfumature di horror. Il protagonista, interpretato da Ethan Hawke, si ritrova assediato nella propria casa da un gruppo di malviventi che possono fare ciò che vogliono senza timore di essere puniti: è la notte fra il 22 e il 23 marzo, ovvero il lasso di tempo nel quale i Padri fondatori hanno deciso di rendere lecito qualsiasi crimine con l’intento di ridurre la presenza di barboni, criminali e disgraziati. Un anno esatto dopo, ecco giungere un’altra “notte della Purificazione”. Ecco arrivare nelle sale italiane – domani, 23 luglio – Anarchia – La notte del giudizio. Ecco nuovamente sospesi tutti i diritti civili. Ecco tre storie destinate a intrecciarsi.
ANARCHIA – LA NOTTE DEL GIUDIZIO: IL TRAILER ITALIANO
Eva e sua figlia Cali sono pronte a chiudersi in casa, nella speranza di sopravvivere alle fatidiche dodici ore; Shane e Liz sono in auto e guidano veloci verso la loro abitazione, sperando anch’essi di uscire indenni dall’imminente esperienza. Un misterioso uomo di nome Leo, invece, pare determinato a concretizzare la sua vendetta. Queste cinque persone si ritroveranno unite nel tentativo di sfuggire ai mille pericoli circostanti, in primis ai componenti dell’esercito che perseguita gli abitanti delle case popolari. Lo Sfogo annuale, infatti, è prima di tutto un modo per giustificare l’uccisione della gente modesta e privilegiare ulteriormente i ricchi.
Il cast di Anarchia – La notte del giudizio è composto da Frank Grillo, Michael K. Williams, Carmen Ejogo, Zach Gilford, Kiele Sanchez e Keith Stanfield; la trama è senza dubbio originale, intessuta di suspense e colpi di scena, tuttavia l’atmosfera di guerriglia e violenza risulta eccessiva e può provocare un certo fastidio nello spettatore. Il regista ha volutamente calcato la mano, ottenendo però un risultato diverso a quello sperato. Certo, l’intento è costruttivo: mostrare che l’uomo è capace di una crudeltà inaudita e che ancora appare senza fine la strada per la parità fra classi sociali. Però… Però c’è troppo sangue, ci sono troppe armi, i cattivi sono troppo forti e la redenzione è solo un miraggio. Con una maggiore misura, l’effetto sarebbe stato più efficace. Ciò non toglie, naturalmente, che gli appassionati del genere troveranno pane per i loro denti. Facciano il biglietto senza pensarci, dunque.
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