La storia di Yara Gambirasio diventa una fiction: “Sarà l’evento del prossimo anno televisivo”

Yara Gambirasio aveva solo tredici anni quando è scomparsa da Brembate di Sopra, alle porte di Bergamo. Era il 26 novembre del 2010. Dopo tre mesi esatti è stato ritrovato il suo corpo senza vita e solo qualche giorno fa le indagini hanno permesso di arrivare al nome del presunto colpevole, l’incensurato Massimo Giuseppe Bossetti. Finalmente la verità. Sarà stata propria questa svolta nel caso a convincere il produttore Pietro Valsecchi della Taodue a realizzare una serie tv su questa storia?

In realtà il suo staff lavora da tempo alla fiction: “L’individuazione del colpevole era l’ultimo fondamentale tassello che mancava – ha dichiarato Valsecchi attraverso l’Ansa – ad una vicenda sulla quale stavamo raccogliendo documentazione e materiali per raccontare in una miniserie televisiva in due puntate un caso che ha appassionato l’opinione pubblica e che rappresenta una grande affermazione delle capacità investigative delle nostre forze dell’ordine. Effettivamente la sparizione della piccola Yara è diventata fin da subito un caso a livello mediatico, coinvolgendo – oltre ai telegiornali – molti programmi televisivi di infotainment.

Il primo ciak dovrebbe avvenire il prossimo inverno e alla regia ci sarà Alexis Sweet (attualmente sul set della fiction Squadra mobile con Giorgio Tirabassi e Daniele Liotti, leggi la trama): il protagonista sarà un capitano dei carabinieri dall’enorme capacità investigativa e che ricorrerà molto spesso alle più innovative metodologie di indagine scientifica. La produzione sta cercando un attore di grande prestigio anche perché – come ha detto lo stesso Valsecchi – sarà l’evento del prossimo anno televisivo. Non è la prima volta che la Taodue si occupa di temi di attualità e di cronaca (basti citare il Sequestro Soffiantini, Uno Bianca, Il clan dei camorristi, Il capo dei capi), ma forse per parlare del caso di Yara non è troppo presto? E se la famiglia dovesse opporsi a questo progetto?

Foto by LaPresse/Spada

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