Robert Pattinson non è assolutamente uno di quegli attori che una volta famosi si montano la testa. Il ventottenne britannico non rinnega il passato e così nemmeno la saga che l’ha fatto conoscere al grande pubblico: Twilight. Attraverso un’intervista al Daily Beast ha spiegato che il personaggio di Edward Cullen è stato il più duro di tutta la sua carriera d’attore: “Quando reciti un personaggio per così tanto tempo hai moltissimi parametri da rispettare. Bisogna recitare dallo stesso punto di vista tutte le volte e stare attenti a non variare troppo la recitazione“.
E soprattutto non capisce perché il film che l’ha reso famoso abbia ricevuto tante critiche: “Non capisco gli attacchi che Twilight – ha continuato – ha subìto negli ultimi anni. Il primo film era stato accolto molto bene, poi, misteriosamente, le persone hanno cominciato a criticare gli altri sequel… Perché?”. Il primo capitolo – adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2005 di Stephenie Meyer – è uscito nel 2008, incassando oltre 379 milioni di dollari, pari a circa 280 milioni di euro. Poi sono arrivati The Twilight Saga: New Moon l’anno successivo, The Twilight Saga: Eclipse nel 2010, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 nel 2011 e The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 nel 2012. Insomma, una pellicola all’anno.
Poi però Pattinson ha deciso di staccarsi un po’ da questo ruolo, non per rinnegarlo, ma per crescere sempre di più e non restare con l’immagine dell’idolo per adolescenti. Robert è molto altro e lo ha dimostrato ultimamente con due lungometraggi presentati a Cannes 2014: The Rover (leggi la recensione di Velvet Cinema) di David Michod e Maps to the stars (leggi la recensione di Velvet Cinema) di David Cronenberg. Presto poi sarà sul set insieme a Robert De Niro per l’action-thriller diretto dal regista francese Olivier Assayas dal titolo provvisorio Idol’s Eye. Ed infine c’è chi dice che sostituirà Harrison Ford nel quinto capitolo di Indiana Jones: sarà vero?
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