Aria di bufera in casa X-Men. No, non si tratta del ritorno delle Sentinelle. Questa volta la Twenty Century Fox avrebbe di deciso di fare fuori dal progetto del prossimo sequel – X-Men: Apocalypse, in uscita il 27 maggio del 2016 – proprio il regista Bryan Singer, colui che ha diretto il primissimo X-Men del 2000, il secondo capitolo della saga e l’ultimo fortunato X-Men: Giorni di un futuro passato (leggi la recensione di Velvet Cinema e guarda la scena dopo i titoli di coda). Perché? A lanciare la bomba è il portale Radar Online: secondo una fonte molto vicina alla produzione la colpa sarebbe delle accuse per violenza sessuale che il regista ha ricevuto mesi fa.
Facciamo un piccolo passo indietro. Qualche tempo fa Singer è statoaccusato insieme ad altre celebrità di Hollywood di aver partecipato negli anni Novanta a dei festini dove dei minorenni sono stati costretti ad avere prestazioni sessuali sotto minacce. Il caso è chiuso e Bryan è stato dichiarato innocente, ma la Fox ha ancora qualche perplessità: forse hanno paura che questa voce sul suo conto possa danneggiare gli incassi della pellicola? Eppure la notizia circola già da qualche tempo e X-Men: Giorni di un futuro passato ha incassato ugualmente tanto al botteghino (anche se il regista ha preferito non partecipare alla promozione del film). Quindi non è questo il problema. E allora?
La Fox ha paura che se ci fosse un’altra possibile causa e quindi Singer non dovesse essere disponibile, le riprese del nuovo capitolo dovrebbero slittare di qualche mese e di conseguenza anche l’uscita della pellicola. Cosa che la produzione non vuole assolutamente. Ci sono state già delle discussioni riguardanti il possibile sostituto – lasciando comunque Bryan alla produzione – ma questo tema ha scatenato non pochi litigi. Cosa accadrà allora? Singer rimarrà oppure no?
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