Oggi – giovedì 29 maggio – arriva nelle sale cinematografiche italiane (466 per la precisione) Edge of tomorrow – Senza domani, film fantascientifico diretto da Doug Liman ed ispirato alla ligh novel giapponese di Hiroshi Sazurazaka dal titolo All you need is kill. Tom Cruise è il protagonista e veste i panni di Bill Cage, un tenente che non ha mai partecipato neppure ad un giorno di combattimento, eppure viene inviato a compiere una missione suicida: salvare la Terra da una razza aliena, i Mimics. L’ufficiale viene ucciso dopo pochi minuti, ma si risveglia in un loop temporale che lo condanna a vivere lo stesso giorno – e quindi la stessa sfida – all’infinito. Col passare del tempo però Cage diventa sempre più abile nell’affrontare il nemico. Insieme a lui la combattente delle Forze Speciali Rita Vrataski (interpretata da Emily Blunt).
La sceneggiatura – scritta da Christopher McQuarrie, Dante Harper e Joby Harold – riprende un tema già affrontato in passato: quello con un protagonista che torna indietro e rivive lo stesso giorno come in Ricomincio da capo di Harold Ramis del 1993 e Source Code di Duncan Jones del 2011. Lo schema è quello classico: ripetizione dell’evento in stato confusionale, presa di coscienza dei vantaggi della ripetizione e soluzione del problema. Tuttavia la pellicola riesce a prendere le distanze dai due modelli cinematografici citati, grazie ad un percorso narrativo che si regge da solo, con quel mix di humor (stile Starship troopers – Fanteria dello spazio di Paul Verhoeven del 1997) e spettacolarità che risulta essere la chiave vincente. E non solo.
Cruise e la Blunt sono perfetti in questi ruoli: l’attore statunitense si riavvicina al genere sci-fi dopo Oblivion di Joseph Kosinski e convince sia il pubblico, sia la critica grazie alla sua energia ed ironia. Perfetta è l’alchimia con Emily che con il suo carisma incarna al meglio l’eroina tutta d’un pezzo. La sua interpretazione è magistrale, tanto da poterla considerare una delle attrici migliori della sua generazione. I complimenti vanno poi alla scenografia di Oliver Scholl (Jumper, Independence Day) e al montaggio di James Herbert che con l’uso del 3D e degli effetti speciali – supervisionati da Nick Davis – portano lo spettatore alla percezione di trovarsi in un video-game. Per questo motivo quelli non appassionati del genere potrebbero un po’ annoiarsi alla visione del film, ma nel complesso può essere definito davvero un buon prodotto.
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