E’ tornato nelle sale cinematografiche italiane ieri – giovedì 15 maggio – Godzilla, reboot della famosa saga cinematografica che vede come protagonista assoluto il celebre Kaiju, ovvero il mostro tipico della fantascienza giapponese. Alla regia c’è Gareth Edward, mentre nel cast troviamo Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Bryan Cranston, Juliette Binoche, David Strathairn, Ken Watanabe e Sally Hawkins. La sceneggiatura invece porta la firma di Max Borenstein, Frank Darabont e Dave Callaham. Confrontarsi con un’icona del cinema fantascientifico – un vero e proprio cult – è molto difficile, ma Edward ce l’ha fatta egregiamente. Tutto è iniziato nel lontano 1954 col il primo film Godzilla – Il re dei mostri che ha dato via poi ad una valanga di sequel – sono trenta quelli ufficiali – fino ad arrivare ad oggi.
Il protagonista è uno scienziato (Cranston) che perde la moglie durante un terremoto devastante che colpisce un impianto nucleare in Giappone. Per l’uomo questa perdita diventa una vera e propria ossessione, tanto che per oltre quindici anni cerca di scoprire la verità riguardo l’incidente. Non si tratta di calamità naturali, ma di qualcosa di mostruoso che potrebbe “riportare l’intera umanità all’età della pietra”. E’ un disaster movie in piena regola: le scene delle battaglie tra i kaiju e quella in cui San Francisco viene rasa al suolo sono spettacolari e di un impressionante impatto visivo.
Il regista ha riportato Godzilla ai fasti di un tempo: sarebbe stato facile abusare di effetti speciali ed esplosioni continue come nei tipici blockbuster americani, invece Edward ha preferito non esagerare, curando la pellicola nei minimi dettagli con un ritmo serrato e dando un intento simile a quello del film originale (come anche la riflessione sullo sfruttamento dell’energia atomica). Ed è proprio questa la chiave vincente: una storia terribile, ma allo stesso tempo commovente un po’ “vecchio stampo”. Proprio quello che tutti gli affezionati di Godzilla aspettavano di rivedere sul grande schermo.
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