La regia è di Michael Tiddes, il cast è composto da Marlon Wayans, Jaime Pressly, Essence Atkins, Gabriel Iglesias, Missi Pyle, Ashley Rickards e Cedric The Entertainer. è arrivato anche nelle sale italiane Ghost Movie 2 – Questa volta è guerra, sequel di quel Ghost Movie uscito nel 2013 e accolto con grande entusiasmo dagli appassionati del genere found footage. Il sequel, si sa, può rappresentare un terreno sicuro ma anche un rischio: se non si riesce a bissare il successo, se le aspettative vengono deluse… Beh, si fa davvero una pessima figura. Ma non è questo il caso.
Perché anche stavolta Tiddes mette in campo uno stile fantasioso, privo di sbavature e in grado di catalizzare l’attenzione con una demenzialità che non è mai eccessiva e deriva da un lavoro evidentemente accurato. Per quanto riguarda la trama, il punto di partenza coincide esattamente con la chiusura del primo capitolo (dunque non v’è alcun salto temporale): dopo aver esorcizzato i demoni della sua ex fidanzata Kisha (Atkins), Malcolm (Wayans) inizia una nuova vita con la nuova compagna e i suoi due figli. Si trasferiscono in una casa da sogno, ma nel giro di poco tempo il protagonista si ritrova per l’ennesima volta alle prese con inquietanti fenomeni paranormali. Come se non bastasse, Kisha ritorna dal mondo dei morti ed è a dir poco assetata di vendetta…
Aspettative non deluse, dicevamo. Anche grazie a ritmi sempre sostenuti e a un uso sapiente della cinepresa, oltre alla capacità di costruire una parodia tramite un sapiente mix delle pellicole horror contemporanee di maggior successo: da Il Segnato a Sinister, da La madre a The possessione. Riconoscibile, più di tutti gli altri titoli, L’evocazione di James Wan con la sua bambola malefica e gli esperti del mondo paranormale. Ci sono anche tracce che esulano dai film d’orrore, ovvero tracce di The butler e della serie tv Il trono di spade.
Obiettivo? Far divertire lo spettatore, farlo ridere. Certo. Ma anche suscitare riflessioni – sia pur senza alcuna pesantezza – relative a una tematica delicata come i contrasti derivanti dalla differenza di razze. A qualcuno potrebbero dare fastidio certi “eccessi” che si traducono in flautolenze, scontri con polli, sesso sfrenato, droga a gogò. A qualcuno, appunto. Ma non a chi con questo tipo di lungometraggi va a nozze…
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