Gran bella soddisfazione, questa, per Luisa Ranieri. Già, perché proprio lei è stata scelta per il ruolo di madrina in occasione della 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (diretta da Alberto Barbera), che avrà inizio il prossimo 27 agosto e si concluderà il 6 settembre. L’attrice partenopea aprirà l’evento nel corso della prima serata, salendo sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), e poi condurrà la cerimonia di chiusura durante la quale saranno annunciati tutti i vincitori e consegnati i Leoni.
“Che dire? Sono molto onorata – commenta la Ranieri dalle pagine del Corriere della Sera – E molto, molto spaventata…“. Evviva la schiettezza e la sincerità: due caratteristiche, del resto, che le appartengono da sempre. “Non me l’aspettavo – continua – Voglio dire grazie al presidente Baratta, al direttore Barbera. Che hanno pensato a me come immagine del nostro cinema, che mi hanno scelta per aprire e chiudere il festival più antico e prestigioso al mondo… Una responsabilità grande. Cercherò di esserne degna“. Lo spirito è quello giusto.
Spesso ha seguito come spettatrice sia il gala inaugurale che la finale e “ogni volta – ammette – mi dicevo: ‘chissà come si sente quella poveretta che sta lì sul palco…’ Stavolta tocca a me. Timida come sono, mi batte già il cuore. Ma non mi tiro certo indietro. Sono un’attrice, mi preparerò al meglio“. Farà appello al proprio talento e al proprio mestiere, insomma. Ma non porterà con sé la piccola Emma, nata dalla lunga unione con il collega Luca Zingaretti: “resterà a casa. Alla sua età non si va ancora ai festival“. Il compagno, invece, “se vorrà raggiungermi lo farà in modo molto discreto. Abbiamo sempre cercato di tenere separate vita privata e carriera“. Impossibile negarlo.
Recentemente vista sul grande schermo nel film di Ferzan Ozpetek Allacciate le cinture, adesso Luisa aspetta “il film della mia vita. Luca, che è molto saggio, mi ha consigliato per il momento di prendermi una pausa dallo schermo e di godermi il dono inatteso di Venezia“. Niente male, come programma…
Mario Cartelli/LaPresse